Nonostante da qualche mese il costo dell’energia e delle materie prime stia gradualmente scendendo, non così i prezzi al consumo, per i quali si registra un’inflazione pressante (9,8%) in Liguria, leggermente più contenuta in Campania (6,6%).
Speculazioni e cartelli anti concorrenza
Codacons sarebbe dell’avviso che i rincari registrati, inizialmente attribuiti all’impennata dei prezzi dell’elettricità, del gas e delle materie prime provenienti dall’Ucraina, dipenderebbero solo in parte da queste variabili, più probabile, al netto del ridimensionamento degli aumenti, che questi siano entrati nella spirale delle speculazioni e della concorrenza sleale. Il sospetto si fonderebbe sull’analisi di alcuni dati registrati già del mese di febbraio: nell’Eurozona il costo dei generi alimentari si è attestato sul 15% in più rispetto allo stesso mese dell’anno 2022, nonostante l’aumento del prezzo dell’energia si fosse fermato a quota 13,7%. Molto alto il prezzo della pasta aumentato del 18,2% sempre se confrontato con il mese di febbraio dello scorso anno.
Coldiretti e Codacons denunciano
Dopo le prime denunce di Coldiretti, l’associazione dei consumatori sta preparando “un nuovo esposto all’Autorità per la concorrenza e alla magistratura penale per accertare possibili illeciti sull’andamento dei listini al dettaglio”. “Gli aumenti dei listini non sembrano giustificati dall’andamento delle quotazioni del grano” ha affermato il presidente di Codacons Carlo Rienzi. “È necessario quindi verificare cosa, nello specifico, determina incrementi così forti dei listini, e se vi siano anomalie sul mercato tese a mantenere elevati i prezzi al dettaglio di un prodotto molto presente sulle tavole degli italiani, al punto che ogni cittadino consuma circa 23 chili di pasta all’anno”.
L’inflazione in Italia (dati Codacons)
Genova 9,8%
Palermo 8,7%
Perugia 8,6%
Catania 8,5%
Bolzano 8,5%
Ravenna 8,2%
Milano 8,2%
Cagliari 8,1%
Messina 8,0%
Modena 8,0%
Torino 8,0%
Firenze 8,0%
Trento 7,8%
Bologna 7,8%
Livorno 7,8%
Bari 7,5%
Padova 7,4%
Venezia 7,4%
Roma 7,3%
Brescia 7,1%
Rimini 6,9%
Aosta 6,9%
Verona 6,8%
Campobasso 6,8%
Ancona 6,7%
Napoli 6,6%
Trieste 6,6%
Reggio Emilia 6,4%
Parma 6,4%
Catanzaro 5,9%
Reggio Calabria 5,9%
Potenza 4,8%