Scavi archeologici a Caselle in Pittari, continua la sinergia con gli studenti di Unisa

Saranno attivate sul territorio comunale di caselle in pittari delle attività di scavo all'interno dell'area archeologica in loc. Laurelli

Di Antonio Pagano

Il Comune di Caselle in Pittari, guidato dal sindaco Gianpiero Nuzzo, intende patrocinare la missione archeologica organizzata dalla Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici della magistrale in Archeologia e Culture Antiche, e del Triennio in Beni Culturali dell’Università degli Studi di Salerno all’interno dell’area archeologica sita nel territorio di Caselle in Pittari in località Laurelli. L’Amministrazione Comunale sosterrà, pertanto, parte dei costi di ospitalità, in particolare si farà carico delle spese di alloggio dei partecipanti, per la somma presuntiva di € 3.000,00.

Il progetto

Grazie all’interessamento dell’Università degli Studi di Salerno, saranno attivate sul territorio comunale di Caselle in Pittari delle attività di scavo all’ interno dell’area archeologa in loc. Laurelli, dove sorge un importante centro di età lucana. Per il Comune questi scavi possono rappresentare uno strumento importante per il rilancio del turismo, per far ripartire l’economia ed evitare lo spopolamento.

Le ricerche archeologiche, condotte in passato, sono state supportate da indagini geofisiche effettuate da Enzo Lapenna e Enzo Rizzo del CNR di Tito Scalo (PZ), e hanno avuto l’obiettivo di approfondire le conoscenze dell’insediamento antico, attraverso l’acquisizione di dati utili alla ricostruzione dell’impianto generale dell’abitato e dello sviluppo planimetrico delle abitazioni.

L’area archeologica di Caselle in Pittari

In tale area infatti le indagini effettuate dalla Soprintendenza Archeologica dal 1990 al 2007 , riprese dall’Università degli Studi di Salerno nel 2014 e tutt’ora in corso, hanno portato alla luce un insediamento databile fra la metà del IV e la fine del III sec. a.C. Sono state portate alla luce cinque case di grandi dimensioni, ampie fra i quattrocento e i settecento metri quadri, inserite in un tessuto viario regolare.

L’insediamento si estende su un ampio pianoro, delimitato da due corsi d’acqua. Nel complesso sono state messe in evidenza cinque abitazioni di grandi dimensioni, ampie fra i quattrocento e i settecento metri quadri, e una piccola struttura. Gli edifici sono inseriti in un tessuto viario regolare costituito da almeno due grandi arterie stradali nord/sud, intersecate perpendicolarmente da assi viari più piccoli. Le case, in ottimo stato di conservazione, sono organizzate intorno a un cortile scoperto su cui si aprono ambienti di forma e dimensioni variabili. Allo stato attuale delle ricerche è possibile affermare che il sito sia sorto nel corso del IV sec. a.C. e abbandonato intorno alla fine del secolo successivo, probabilmente in relazione al nuovo assetto territoriale della valle del Bussento in età romana e alla fondazione sulla costa della colonia di Buxentum.

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