Saut di Piaggine, l’Asl risponde all’interrogazione di Tommasetti

Saut di Piaggine, l’Asl risponde all’interrogazione di Tommasetti, Secondo l’Azienda Sanitaria si tratta di una riorganizzazione necessaria, vista la mancanza di medici.

Di Alessandra Pazzanese

Il consigliere regionale Aurelio Tommasetti, nei giorni scorsi, aveva presentato un’interrogazione alla Direzione Generale dell’Asl Salerno per chiedere spiegazioni riguardo alle criticità relative al SAUT di Piaggine. Sul depotenziamento del SAUT anche il sindaco di Piaggine, Renato Pizzolante, aveva presentato un esposto alla Procura. Qualche giorno fa la Direzione Generale per la Tutela della salute e il Coordinamento del Sistema Sanitario regionale, ha risposto all’istanza di Tommasetti ribadendo che sono diverse le motivazioni e le cause che hanno determinato il concreto ed effettivo depotenziamento del SAUT del comune cilentano.

Le dichiarazioni

Si premette che insistono nel Distretto Sanitario 69, tre postazioni 118, site nei comuni di Bellosguardo, Piaggine e Roccadaspide nonché un presidio PSAUT presso il comune di Capaccio. Si precisa altresì che tra le postazioni di Piaggine, Bellosguardo e Capaccio operano attualmente circa nove medici e che tale numero non permette la medicalizzazione di tutte le postazioni, essendo necessario un numero ottimale di 6 unità a postazione” si legge nella risposta scritta.

Secondo l’Azienda Sanitaria si tratta di una riorganizzazione necessaria, vista la mancanza di medici. Dall’Asl hanno specificato, inoltre, che l’organizzazione del 118 non prevede, escludendo i punti di primo intervento postazioni fisse aperte al pubblico, ma solo mezzi mobili medicalizzati o meno, che si spostano sul territorio per prestare soccorso. “Come si segnalava, il numero dei medici presenti sul territorio non permette la medicalizzazione di tutti i mezzi disponibili e ciò ha portato alla necessaria riorganizzazione dei mezzi di emergenza sul territorio non solo dei comuni citati ma di tutto il territorio provinciale” si legge ancora nella risposta in cui è stato ribadito che per provvedere ai bisogni della popolazione di Piaggine è stata istituita un’auto medica che opererà a supporto delle ambulanze “india” (con autista e infermiere) già dislocate nei comuni di Piaggine, Bellosguardo e Roccadaspide.

Le finalità

L’auto sarà impiegata per operare sui codici di maggiore gravità e verrà dislocata con cadenza settimanale o quindicinale presso le postazioni di Bellosguardo e di Piaggine. “Questo sistema, ampiamente utilizzato in tutte le regioni italiane e anche nella maggior parte delle ASL della Regione Campania, permette di distinguere tra gli interventi di maggiore e minore gravità e di utilizzare la figura del medico quando richiesto, rispettando comunque i tempi di intervento richiesti dai Livelli Essenziali di Assistenza” hanno fatto sapere dall’Asl aggiungendo, inoltre, che la postazione di Piaggine resta presidiata da un’ambulanza con autista ed infermiere ed in caso di necessità sarà inviata l’auto medica che potrà essere presente nello stesso comune di Piaggine o in quello di Bellosguardo, a supporto per gli interventi di maggiore gravità.

Le criticità evidenziate dai cittadini

Eppure le esperienze dei cittadini raccontano che tale organizzazione non sempre riesce a rispondere alle loro esigenze come nel caso di A.R., un uomo del posto che ha raccontato di essersi recato, nel mese di settembre, presso il Saut di Piaggine per forti dolori addominali e nonostante avesse comunicato di essere stato sottoposto ad un intervento chirurgico un mese prima, gli operatori gli hanno riferito di dover chiamare il 118.

L’ambulanza è arrivata con il solo personale infermieristico, non ritenendo il caso grave e, pertanto, non è stato possibile nemmeno somministrare un antidolorifico al paziente. “In pratica da queste parti bisogna imparare a distinguere da soli la gravità della propria situazione e richiedere l’auto perché questa viene solo per i codici rossi” ha affermato amareggiato A.R. alla luce della sua esperienza.

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