Il 28 settembre 2014 rimane una data indelebile nel cuore della comunità del Vallo di Diano, in particolare a Sassano. Sono trascorsi dieci anni dalla tragica vicenda avvenuta nella frazione di Silla, dove la vita di quattro giovani fu spezzata, lasciando una ferita profonda e duratura nella cittadina. Quella drammatica domenica pomeriggio, una BMW condotta da Gianni Paciello investì un tavolino all’esterno di un bar, portando via per sempre i sorrisi di Nicola e Giovanni Femminella, di 22 e 16 anni, rispettivamente, così come di Luigi Paciello, quindicenne e fratello del conducente, e di Daniele Paciello, solo 14enne.
La tragedia
Tre di loro morirono sul colpo, mentre Nicola, il più grande, spirò mentre veniva trasportato in ospedale, lasciando un vuoto incolmabile nelle vite di familiari e amici. Il ricordo di quel drammatico evento risuona ancora lungo le strade di Sassano. Sul luogo dell’incidente, le saracinesche del bar rimangono chiuse, mentre fiori e ceri accesi al palo della luce costituiscono un tributo silenzioso agli “angeli di Sassano”. Ogni anniversario della tragedia rievoca le immagini di quel giorno e il dolore lacerante che ha segnato la comunità.
I cambiamenti a livello legislativo
La strage del 28 settembre 2014 ha innescato un cambiamento rilevante anche nella legislazione italiana riguardante gli incidenti stradali. Questo tragico episodio, infatti, è stato tra i primi a spingere il Parlamento a introdurre nel codice penale i reati di omicidio stradale e lesioni personali stradali, sottolineando come una condotta imprudente al volante possa condurre a conseguenze devastanti. Nel corso degli anni, la comunità di Sassano ha trovato diversi modi per onorare la memoria delle vittime. Manifestazioni e intitolazioni hanno contribuito a mantenere vivo il loro ricordo.
È stata fondata anche l’Associazione “Smile”, che si dedica alla sensibilizzazione sulla sicurezza stradale e alla conservazione della memoria di Nicola, Giovanni, Luigi e Daniele. Il loro ricordo resta vivissimo nella mente e nel cuore dei residenti di Sassano e dell’intero Vallo di Diano, un dolore che permane e non si attenua col passare degli anni. A dieci anni di distanza, ci fermiamo ancora un momento per rendere omaggio ai quattro giovani che, troppo presto, sono stati strappati alla vita.