Aveva dovuto attendere circa due ore per l’assistenza medica dopo un problema cardiaco. A cinque giorni da quell’episodio, domenica mattina all’alba, è spirata Anna Materazzi, 52 anni, di San Mauro Cilento. Il piccolo centro montano che si affaccia sul mare di Acciaroli si è risvegliato ieri mattina con questa tragica notizia.
La vicenda
La donna era ricoverata all’ospedale San Luca di Vallo della Lucania dal primo pomeriggio dell’1 gennaio. Intorno mezzogiorno aveva accusato un improvviso malore.
Il marito Eugenio, allertato il 118, aveva invano cercato un medico, prima presso la guardia medica di San Mauro Cilento e poi, con l’ausilio del sindaco Carlo Pisacane, presso la postazione di Acciaroli. In entrambi i casi la stessa risposta: assenza di medici e postazioni scoperte. Sul posto è giunta un’ambulanza del 118 proveniente da Santa Maria di Castellabate, ma lo staff composto da autista e infermiere ha potuto fare ben poco per garantire la necessaria assistenza.
Sono serviti circa novanta minuti affinché giungesse sul posto un’automedica proveniente da Vallo della Lucania, la postazione disponibile più vicina, distante trentacinque chilometri, metà dei quali su strade di montagna.
Solo allora la 52enne è stata stabilizzata e trasportata in ospedale in gravissime condizioni che dopo cinque giorni d’agonia hanno portato alla morte.
Le polemiche
«Anna poteva salvarsi se i soccorsi fossero stati più veloci?» Questa è la domanda che tutti si sono posti, già all’indomani dell’episodio quando era chiaro che le condizioni della donna erano critiche. Sotto accusa non è finito il personale del 118, che per raggiungere il centro che sorge sul versante ovest del Monte Stella ha impiegato un tempo congruo, ma l’organizzazione sanitaria sul territorio. «Se c’è qualcuno che ha qualche responsabilità deve farsi un esame di coscienza, ma spero che tutto questo almeno serva a qualcosa perché uno che chiama i soccorsi per una cosa grave non può aspettare due ore per un’ambulanza senza medico a bordo, anzi il medico che arriva tra incomprensioni e magari malintesi, un’ora dopo». Sono queste le parole di Giuseppe, fratello della vittima. «Io non porto rancore perché con il male altrui non si risolvono le cose – aggiunge – Ma visto che il giorno di festa le guardie mediche devono essere chiuse, allora nei giorni di festa non ci si può ammalare».
Al caso potrebbe interessarsi anche la procura di Vallo della Lucania. I carabinieri hanno già ascoltato il sindaco Pisacane al fine di comprendere se possano esserci responsabilità in questa vicenda. Lo stesso primo cittadino, nelle immediatezze del fatto, ha sentito gli amministratori dei comuni vicini, chiedendo un incontro urgente per valutare le azioni da intraprendere per vedersi garantita una maggiore assistenza.
«Ci sono troppi turni di guardia medica scoperti. In passato avevamo due medici di medicina generale che garantivano la continuità assistenziale h24, ora la normativa è cambiata e non possono essere loro a garantire il servizio e intanto il personale manca e troppi turni restano scoperti», spiega Pisacane. Anche le ambulanze sono considerate troppo distanti: Santa Maria di Castellabate e Omignano Scalo, ma senza medici. Inoltre, nessuna postazione è attiva nelle zone montane. «Ci lamentiamo dello spopolamento, ma se non si garantiscono i servizi è normale che i giovani vadano altrove», aggiunge il primo cittadino.
La questione ha valicato i confini locali ed è destinata ad arrivare in Parlamento: il deputato di Noi Moderati, Pino Bicchielli e il senatore di FdI Antonio Iannone, hanno annunciato un’interrogazione parlamentare sul caso e non mancano accuse anche da parte dei consiglieri regionali di centro-destra al governatore Vincenzo De Luca.
Dolore nella comunità
Intanto a San Mauro Cilento, la rabbia lascia spazio al dolore per la morte di Anna Materazzi. In tanti in queste ore si stanno unendo al dolore dei familiari, il marito Eugenio, la mamma Marialuisa, i fratelli Giuseppe e Pasquale.
«Anna era la donna del sorriso, del cuore grande e della mitezza d’animo». Questo il ricordo di Osvaldo Marrocco, custode della memoria del paese.