Va in archivio la festività di San Matteo, patrono di Salerno. Ieri, giorno della solennità, si è svolta la tradizionale processione alla quale era presente tanta gente, soprattutto giovani e bambini, a seguito del Santo o assiepati lungo la strada. Un evento all’insegna della sobrietà. Tanti addobbi, soprattutto floreali, ma via i baldacchini: le statue sono state addobbate soltanto con dei fiori, con l’anturio a fare da filo conduttore per tutte le statue con quella di San Matteo addobbata rigorosamente di rosso.
La processione
A rendere ancor più snello il passaggio della processione anche la scelta di ridurre le soste. Per la benedizione del mare, infatti, le statue sono state portate in piazza Dante, per poi procedere alla volta di Palazzo di Città. Qui ad attendere il patrono c’era una suggestiva scenografia composta da fiaccole e luci granata a illuminare lo scalone dove campeggia l’effige dell’Evangelista e dove si è posizionato il sindaco con una nutrita truppa di assessori e consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione.
Le parole dell’Arcivescovo e il saluto delle istituzioni
«San Matteo illumini le istituzioni – ha detto l’arcivescovo Bellandi all’ingresso di Palazzo Guerra – perché si dedichi al bene comune e al servizio di tutti, soprattutto dei più deboli».
E, per la prima volta anche il palazzo della Provincia ha omaggiato il passaggio dei santi col portone spalancato e tutte le luci accese, anche all’interno.
L’ultimo atto, come sempre, si compie nello sforzo dei portatori nel salire correndo le scale del Duomo per poi lasciarsi andare a movimenti ritmati.
«Il nostro santo patrono vegli sulla città, la renda sempre più un luogo ospitale per tutti, dove ci sia attenzione e sostegno agli anziani, spazi ed educazione per i giovani, dove gli ammalati siano curati adeguatamente, dove tutti possano avere una casa e un lavoro, dove colore della pelle e lingua non siano condizioni di discriminazione, dove a chi deve scontare una pena siano garantite condizioni di vita dignitose, dove chi ha bisogno di un letto o di un pasto caldo possa essere aiutato», il messaggio finale del vescovo, prima di rientrare al Duomo per l’ultima Messa che chiude il lungo mese dedicato al patrono, a San Matteo.
Al seguito del Santo il sindaco di Salerno, il presidente della Regione De Luca, quello della provincia Franco Alfieri che hanno partecipato anche all’omelia di monisgnor Zuppi.
«Consiglierò al papa di venire qui» ha detto l’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei.