“Il cantiere della vergogna”, la scritta apparsa sulle transenne che delimitano l’area dei lavori in piazza Cavour, a Salerno, non ha particolari necessità di essere spiegata. Un cartellone affisso e prontamente documentato dal gruppo “Figli delle Chiancarelle” che da anni hanno acceso i riflettori sui lavori per la realizzazione dei parcheggi interrati di via Cavour. Uno striscione, prontamente rimosso dai vigili, che ben testimonia il dissenso dei cittadini, privati da oltre 10 anni di un pezzo di lungomare.
Gli obiettivi
“L’obiettivo è quello di restituire ai salernitani un pezzo di città ormai off limits da troppo tempo” lo aveva ribadito anche l’assessore all’urbanistica Dario Loffredo. Ma ad un mese dallo stop alla convenzione non sono ancora certi i tempi di rimozione del cantiere in Piazza Cavour. il Comune di Salerno ha avviato un iter per risolvere il contratto con l’azienda che avrebbe dovuto realizzare i parcheggi.
La richiesta è di procedere quanto prima con lo smontaggio del cantiere e il ripristino dei luoghi per garantire la viabilità, aprendo così le strade che sono state chiuse al traffico in questi anni. La ditta, d’altro canto, chiede il risarcimento di 3 milioni di euro per non aver potuto procedere all’avvio dei lavori, in quanto la zona interessata dagli interventi era ancora di proprietà della Rete ferroviaria italiana e non del comune. Il braccio di ferro tra Comune e impresa è destinato ad andare avanti, intanto monta la polemica da parte dei cittadini e degli amministratori.
Al centro la necessità di riaprire l’area ed il contenzioso collegato
“La piazza continua ad essere ostaggio del cantiere-fantasma nel totale disinteresse dell’amministrazione”, l’attacco del consigliere comunale di Oltre Donato Pessolano che nei giorni scorsi aveva lanciato un appello: “La città sta offrendo un pessimo biglietto da visita a tutti coloro che frequentano uno dei punti nevralgici: i salernitani, al tempo stesso, non possono usufruire della piazza, che è ancora oltraggiata dalla presenza di un cantiere che è l’emblema del fallimento di un’amministrazione che dimentica i nostri angoli più belli.
L’amministrazione corra ai ripari e restituisca, una volta e per tutte, la piazza alla fruizione pubblica: almeno la rimozione la si faccia in tempi europei”, le parole del consigliere. La speranza dei salernitani è che, anche in vista della bella stagione e dei tanti turisti attesi in città, qualcosa si muova.