È un 2 giugno all’insegna dell’unità e dell’accoglienza per la città di Salerno, che diventa ancora un porto sicuro per il 34esimo sbarco di migranti in città. È attesa al Molo Manfredi la Geo Barents, la nave di Medici Senza Frontiere che, venerdì pomeriggio, con due operazioni di salvataggio, ha tratto in salvo 84 migranti nelle acque del Mediterraneo.
Tra questi ci sono 20 minori, 19 non accompagnati, uno dei quali molto piccolo. L’ultimo sbarco in città è stato registrato lo scorso 5 gennaio, quando ad arrivare fu la “Open Arms”, la nave dell’omonima Ong spagnola con 60 migranti a bordo.
All’arrivo, i migranti a bordo, tutti in buona salute e provenienti da Gambia, Guinea, Etiopia, Egitto, Eritrea, Senegal, Ghana, Mali, Siria, Sudan, saranno sottoposti alle procedure di identificazione, controlli sanitari e verifiche per individuare la presenza eventuali scafisti, oltre ai controlli anti tratta.
Tutti i minori under 14 resteranno nelle strutture del Comune di Salerno e rimarranno sul territorio provinciale. Gli altri saranno distribuiti nei CAS della Prefettura. Nei giorni scorsi è stata predisposta la consueta macchina dell’accoglienza per gestire al meglio l’arrivo dei migranti.
“C’è una strana consonanza dei simboli”, ha detto il sindaco di Salerno a margine della cerimonia che si è svolta questa mattina, in piazza Amendola, in occasione della Festa della Repubblica. “L’accoglienza e la disponibilità dell’Italia, “La Festa della Repubblica da un lato e al contempo questa nuova ondata di profughi sulle nostre banchine. La nave Geo Barents si è distinta per una grande capacità operativa. Si tratta di 84 migranti che giungono dalle più svariate nazioni della sofferenza in Africa e che approdano sulla nostra banchina. Ci sono anche 20 minori, tra questi un bambino molto piccolo, ma per fortuna non vengono segnalate criticità di salute”, ha spiegato il primo cittadino.
“Noi abbiamo acquisito, come città di Salerno, una capacità di accoglienza importante. Sappiamo come operare in queste circostanze grazie anche all’impegno di protezione civile e forze dell’ordine. Accogliamo con amore e solidarietà queste persone. È necessario che l’Italia non si chiuda ma qualifichi coloro che arrivano sulle nostre rive e offra possibilità di integrazione nei nostri contesti. Noi abbiamo anche bisogno di forza lavoro”, le parole del primo cittadino.