Salerno, duplice omicidio al mercato ittico: dolore e sgomento per l’addio a Carmine De Luca

Questa mattina una folla commossa ha preso parte, nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore, all'addio al 48enne salernitano

Di Federica Inverso
Salerno, duplice omicidio al mercato ittico: dolore e sgomento per l’addio a Carmine De Luca

“Un gigante buono che sapeva amare ed essere generoso”, viene ricordato da tutti così Carmine De Luca, il 48enne ucciso, insieme a Rosario Montone, 58enne di Portici, per mano dell’ex collega di 72 anni, Franco Iacovazzo, all’alba di martedì scorso al mercato ittico di Salerno. Questa mattina una folla commossa ha preso parte, nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore, all’addio al 48enne salernitano.

Una folla attonita e commossa

Tantissimi amici e conoscenti hanno assistito alle esequie in un clima di dolore e sgomento. “Un enorme e inspiegabile lutto” per il sindaco Vincenzo Napoli, vicino al dolore della famiglia. Toccante l’omelia di don Nello Senatore che in molti passaggi ha esortato alla pace e al perdono, chiedendo di abbandonare sentimenti di vendetta.

L’addio al gigante buono

“Abbiamo nel cuore una parola roboante: vendetta. Però la vendetta genera violenza. Se volete veramente vendicarvi amate di più, siate più generosi. Siate voi giganti dell’amore e del perdono. – ha detto il sacerdote – Ma questo non ci esime dal dire a chi ha premuto quel grilletto di avere il coraggio di inginocchiarsi e di chiedere perdono per quello che ha fatto”.

Le ultime parole pronunciate dal parroco che sono state poi accompagnate da un lungo e forte applauso dei tantissimi presenti. “Peppolo” come era conosciuto da tutti, era “una persona straordinaria, un amico gioioso e generoso”, il commosso ricordo degli amici. Intanto, nei giorni scorsi si è svolto l’interrogatorio in carcere del 72enne Franco Iacovazzo, durato poco più di un’ora. Nel corso dell’interrogatorio l’uomo avrebbe confermato quanto già riferito dopo essersi costituito ai carabinieri facendo ritrovare loro anche la pistola usata per uccidere i suoi due ex colleghi di lavoro.

Il 72enne avrebbe esploso i colpi di pistola perché non aveva digerito il suo licenziamento, avvenuto alcuni anni fa, del quale incolpa i suoi ex colleghi che lo avrebbero accuso di furto. Il suo avvocato ha sottolineato le gravi condizioni di salute del suo assistito, che dovranno essere approfondite in seguito. Al momento, Iacovazzo resta in cella.

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