Salerno: CGIL, UIL e sindaci del territorio scendono in piazza contro il DDL sicurezza “A difesa della libertà”

Cgil, UIL e sindaci del territorio uniti per manifestare contro il Disegno di Legge Sicurezza del Governo Meloni.

Di Federica Inverso
Salerno: CGIL, UIL e sindaci del territorio scendono in  piazza contro il DDL sicurezza

Cgil, UIL e sindaci del territorio uniti per manifestare contro il Disegno di Legge Sicurezza del Governo Meloni. Si è svolta nel pomeriggio di ieri la manifestazione organizzata e promossa dalle organizzazioni sindacali e tenutasi in Piazza Amendola, nei pressi della Prefettura di Salerno. La pioggia non ha fermato l’iniziativa, che contemporaneamente si è svolta in altre parti d’Italia e che ha visto la partecipazione di forze politiche e associative e del primo cittadino della città di Salerno Vincenzo Napoli. Lo scopo è stato quello di sollecitare l’attenzione delle massime cariche istituzionali sulla tenuta sociale, qualora il disegno di legge sulla sicurezza passasse in Senato.

“Un pericolo non sottovalutabile e impossibile da sottacere”, si legge in una nota a firma dei rappresentanti delle sigle sindacali per i quali: “Le soluzioni proposte vanno verso un inasprimento delle pene e la codificazione di nuovi reati che peraltro riducono gli spazi di dissenso e protesta, – come i reati contro le manifestazioni o le occupazioni di immobili, arrivando a peggiorare il Codice Rocco, con la non obbligatorietà del differimento della pena per le donne incinte e le madri di bambini fino a un anno di età. Norme con cui si danno risposte penali a problemi che sono soprattutto sociali e che non aumentano la sicurezza dei cittadini”.

“Siamo soddisfatti di questo primo passo. – hanno dichiarato Antonio Apadula, Segretario Generale Cgil, Ciro Marino e Patrizia Spinelli, Coordinatori Provinciali della Uil- Era giusto e doveroso essere qui oggi per manifestare il nostro pieno dissenso rispetto al DDL 1660. – incalzano i rappresentanti – Le nostre preoccupazioni sono chiare: nessuno può ledere il diritto alla libertà del popolo italiano”. La Prefettura, ascoltate le ragioni, si è impegnata a trasmettere all’attenzione del Governo le motivazioni alla base della manifestazione.

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