Pareggio ma con l’amaro in bocca per gli uomini di Sousa e per i tifosi della Bersagliera, perché il goal dello svantaggio matura ancora sulle palle inattive. Ma soprattutto perché i Granata hanno regalato di nuovo un tempo a un avversario, che dal punto di vista tecnico non è parso superiore, nonostante lo sfolgorante inizio di campionato. In quel di Salerno si dovrà attendere ancora per festeggiare la prima vittoria. Dall’altro lato, ottima uscita per il Frosinone che centra il suo quarto risultato utile consecutivo in campionato.
Formazione e scelte tecniche
Sousa si affida al suo solito 4321. Ecco gli uomini impiegati dal primo minuto: Ochoa; Lovato, Gyomber, Pirola; Mazzocchi, Martegani, Maggiore, Bradaric; Candreva, Kastanos; Cabral. La novità è quella che avevamo azzardato per la scorsa settimana, Cabral impiegato nel ruolo di falso nueve. Dati i problemi in costruzione, Sousa arricchisce la mediana con la tecnica di Martegani, che dovrà illuminare le uscite dal basso. Risponde mister Di Francesco con il suo classico 433: Turati; Oyono, Okoli, Romagnoli, Marchizza; Brescianini, Barrenechea, Mazzitelli; Soulè, Cheddira, Caso.
La prima frazione di gioco
La Salernitana parte aggressiva. Il tridente leggero esce forte sui centrali ciociari, in modo da disturbare la tranquillità sulla prima costruzione. Martegani fa apprezzare subito la finezza del proprio sinistro. Applaude un Arechi pieno per tre quarti, a causa dell’orario “scomodo”. Al minuto nono la prima occasione Salernitana: Cabral entra in area sul vertice sinistro, incrocia il destro da posizione defilata. È ancora il legno a dire di no! “Goal fallito goal subito.” Il cinismo di questo aforisma antichissimo si accanisce sui Granata. Dopo il ribaltamento di fronte è corner per gli ospiti. Mette in mezzo Marchizza, raccoglie Romagnoli di testa che insacca alle spalle di Ochoa: 0 a 1. La Salernitana rischia per due volte il tracollo quando i minuti sul cronometro sono 24, prima con il colpo di testa di Cheddira (sul quale è ottimo Ochoa) poi con il colpo piazzato di Soule che sorvola la traversa. Dopo il cooling break la partita si fa nervosa e fisica. Buone le combo dei tre tenori offensivi della Salernitana, innescati dai fendenti di Martegani. Tuttavia, i difensori ospiti riescono a proteggere Turati da ogni pericolo. In pieno recupero è ottimo Romagnoli a rinvenire su Candreva, smarcato in area.
La ripresa
Parte con un’altra marcia la Salernitana. Al minuto 51′ si spezza la maledizione di Cabral. Corner di Candreva lungo per tutti i saltatori, non per Cabral che stoppa la sfera col petto e calcia con il piattone a giro. Non può nulla Turati sul piazzato: uno pari. E’ la prima marcatura in granata del capoverdiano. Il goal rivitalizza i padroni di casa che organizzano l’assedio al Frosinone. E’ Martegani a dirigere le operazioni, mentre i trequartisti si buttano dentro. È una parata illogica di Turati a dire di no a Maggiore che calcia a botta sicura. C’è anche una deviazione, che non inganna i riflessi dell’estremo difensore. Sousa non si accontenta: toglie Maggiore e inserisce Ikwemesi. Il cooling break spezza un po’ il ritmo alla Salernitana che ci prova più con il cuore che con le idee. E’ un’altra invenzione di Cadreva a smarcare Bohinen sull’ala. Il suo cross per Ikwemesi è velenoso, ma troppo alto. Siamo già in pieno recupero. Non c’è altro da segnalare.
Il bicchiere mezzo vuoto
Il Frosinone è on fire in questo inizio di stagione. La rosa non è gremita di giocatori dai nomi altisonanti, ma sul campo contano le capacità tecniche, che non mancano. L’intesa tra squadra e tecnico, poi, è favolosa, lo spartito di Di Francesco viene eseguito alla perfezione. I movimenti sono all’unisono.
La Salernitana, però, subisce il goal ancora una volta su palla inattiva. La difesa a zona non funziona, forse manca esplosività nelle gambe a tre centrali che sono di livello per la categoria, forse manca la concentrazione. Il primo tempo è un regalo agli avversari che non ci si può permettere in questa situazione di morale e di classifica. Buona la reazione, come accaduto anche a Lecce, ma non sarà sempre possibile riprendere il risultato. A consolare i tifosi sono i nuovi arrivati, Cabral e Martegani. Ai due non manca né la tecnica né la personalità. La maledizione dei legni è spezzata e il capoverdiano può essere un crack.