Sala Consilina: formaggio e caffè per portare la droga in carcere

Le indagini hanno seguito le operazioni di spaccio di hashish e cocaina, interessando soggetti localizzati tra il Vallo di Diano e Potenza

Di Federica Pistone
Sala Consilina: formaggio e caffè per portare la droga in carcere

Un orologio, formaggi, bottiglie di alcol e caffè erano utilizzati per cercare di corrompere un agente della polizia penitenziaria e far entrare la droga nel carcere di Potenza. Da oltre un anno, il Nucleo operativo dei carabinieri di Sala Consilina stava monitorando il traffico di sostanze stupefacenti nel Vallo di Diano, che si estendeva fino al carcere di Potenza, grazie alla complicità di un guardiano penitenziario. L’operazione ha portato all’arresto di quattro persone, tutte legate da vincoli di famiglia, mentre sono state emesse 23 misure cautelari. L’attività investigativa, coordinata dalla Procura di Potenza sotto la direzione del valdianese Francesco Curcio, è emersa dalla collaborazione tra i carabinieri della Compagnia di Sala Consilina, diretta dal capitano Veronica Pastori, e la Guardia di Finanza di Potenza.

Le indagini

I guadagni derivanti dal traffico di droga venivano reinvestiti in società adibite a frodi ai danni dell’Inps. Il blitz ha visto l’impiego di circa cento militari, supportati da unità cinofile e un elicottero, per eseguire l’ordinanza di custodia cautelare. Le indagini hanno seguito le operazioni di spaccio di hashish e cocaina, interessando soggetti localizzati tra il Vallo di Diano e Potenza, con misure che includevano arresti in carcere, arresti domiciliari e obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Un importante sequestro preventivo di beni per un valore di circa 100 mila euro è stato effettuato, mentre sono state eseguite numerose perquisizioni. Il fulcro dell’attività criminosa sembra essere Luigi Terruzzi, già attivo nel traffico di droga anche durante la sua detenzione. Insieme a lui, sono stati coinvolti i familiari Christian Terruzzi, Giusimaria Terruzzi e Michelina Ginnetti, oltre a Pietro Paladino, attivamente coinvolto nello spaccio. Le indagini hanno rivelato una rete di spacciatori e una strategia di acquisto e vendita di sostanze stupefacenti.

Il sequestro

Durante i controlli, sono stati sequestrati 2 chili di hashish, abilmente nascosti in una zona isolata. Inoltre, è emersa la corruzione di Raffaele Campanella, agente penitenziario in servizio nel carcere di Potenza, il quale riceveva compensi illeciti in cambio di favori all’interno dell’istituto penale. I proventi della droga venivano utilizzati per creare aziende fittizie, rispettando le normative per sfuggire alle misure di prevenzione patrimoniale, con la gestione vera e propria delle attività demandata ai membri della famiglia Terruzzi a causa dei loro precedenti penali. Infine, sono state riscontrate anche numerose frodi aggravate ai danni dell’Inps, realizzate tramite assunzioni fittizie di lavoratori.

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