Nel 2018 Roccadaspide si ritrovò a vivere lo stesso incubo in cui è precipitata venerdì scorso: sulla SS 166 degli Alburni, in quel caso all’altezza di località Difesa, persero la vita, in un drammatico incidente stradale, Pasquale D’Agosto e Vincenzo Pepe. Avevano rispettivamente 19 e 18 anni, erano appena usciti di casa e si sentivano sicuri della strada che avevano percorso tante, tante volte, probabilmente troppo sicuri. Un destino tragico, l’inconsapevolezza dell’età, una strada che inganna li strappò alla vita lasciando la comunità nello sconforto più assoluto. Poco tempo dopo un altro giovane del posto, nello stesso tratto stradale, rischiò la vita in un grave incidente.
Una strada pericolosa
Nel corso degli anni, nel tratto della statale che dalla frazione di Fonte arriva all’ingresso di Roccadaspide, passando per la frazione di Serra, sono stati tanti, troppi, gli incidenti costati la vita. La lista di nomi, vite giovani spezzate troppo presto, è lunga, l’elenco degli incidenti gravi, anche non mortali, è ancora più lungo. E’ una strada che inganna la Statale 166 degli Alburni, una Statale di competenza dell’Anas su cui, quindi, l’ente comunale non può programmare interventi, su cui non può essere autorizzata l’installazione di rallentatori di velocità, su cui, a volte, si corre ingannati dal lungo rettilineo che dal confine con Capaccio Paestum porta fino alla fine di Fonte di Roccadaspide, eppure su quel lungo rettilineo ci sono tante traverse, tanti ingressi, tante case, tante attività commerciali e quindi, spesso, anche pedoni. Anche il tratto di località Difesa trae in inganno gli automobilisti: è una zona poco esposta al sole, spesso umida e piena di semicurve.
L’appello di Francesco Bologna, presidente gruppo Scout Roccadaspide
Tempo fa un appello arrivò anche dal Comando della Polizia Municipale di Roccadaspide: “Non bisogna correre, su quella strada il pericolo è dietro l’angolo e c’è anche il rischio di scontrarsi con animali selvatici come i cinghiali”. L’appello arrivò dopo un incidente che stava costando caro ad un motociclista che, proprio su quel tratto stradale, si imbatté in un cinghiale. C’è bisogno di attenzione e di dirlo ai giovani. A rivolgere loro l’ennesimo appello, alla luce dell’ennesima tragedia quella che venerdì sera ha strappato alla vita Luca Minella e Samuel Auricchio mentre percorrevano proprio la Strada Statale 166 degli Alburni, Francesco Bologna.
Bologna è amico dei giovani, è il presidente del Gruppo Scout AGESCI Roccadaspide, ma è anche il vicepresidente dell’associazione “Pasquale Vincenzo e vittime della strada”, zio di Vincenzo Pepe, l’associazione fu fondata all’indomani della morte del suo nipotino e del suo amico Pasquale e da allora si occupa di sensibilizzare sul tema della sicurezza stradale.