Ha trovato risposta positiva, da parte della Regione Campania, la richiesta avanzata, già da diverse settimane, dai sindaci di circa ottanta comuni dell’Area del Cilento Interno e del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.
Gli amministratori avevano chiesto alla Regione Campania di apportare una modifica al Decreto Dirigenziale n. 255 del 7 giugno 2024 che vietava la combustione dei residui vegetali agricoli e forestali dal 15 giugno al 15 ottobre 2024 per prevenire il rischio di incendi.
Una misura che aveva messo in serie difficoltà i castanicoltori che, non potendo pulire i terreni se non a mano o con i mezzi agricoli in grado di accedere ai castagneti senza danneggiare le piante, si sarebbero ritrovati impossibilitati a procedere alla raccolta delle castagne che, ogni anno, crea un indotto economico importantissimo.
Le novità
Nelle ultime ore, però, è arrivata la buona notizia: rispetto all’ordinanza promulgata dalla Direzione Generale della Protezione Civile Regionale è stato dato il via libera ai sindaci dei comuni interessati dalla castanicoltura, come Roccadaspide che vanta anche il marchio IGP per il famoso Marrone, affinché emettano apposite ordinanze con cui si consente ai castanicoltori di ripulire i terreni da ricci, fogliame e felci così da permettergli di procedere agevolmente alla raccolta del frutto.
Buona notizia per le aree interne del Cilento
A lanciare l’allarme, insieme ai sindaci, sui problemi che sarebbero potuti derivare dal Decreto Regionale se questo non avesse subito modifiche era stato Girolamo Auricchio, vicesindaco di Roccadaspide e presidente dell’associazione “Aree Interne del Cilento” e quindi rappresentante di un territorio la cui economia è fortemente incentrata sulla castanicoltura.
Alla voce di Auricchio si era unita quella dell’imprenditore Mario Miano, presidente del Consorzio di Tutela del Marrone IGP di Roccadaspide.