Sono molteplici gli aspetti analizzati ed approfonditi durante il seminario tenutosi, a Padula, nella sede della Comunità Montana Vallo di Diano, organizzato dall’’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, in collaborazione con il Cervene (Centro di riferimento regionale per la prevenzione e la gestione delle emergenze).
L’incontro
Il seminario dal titolo “Rischio idrogeologico e idraulico” era rivolto ai referenti comunali di Protezione Civile del Vallo di Diano, agli Uffici tecnici dei Comuni, al Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Salerno e alle associazioni di volontariato di Protezione Civile. Si tratta della fase conclusiva di un importante progetto sperimentale sul rischio idrogeologico e idraulico condotto sul fiume Tanagro. Il seminario si inserisce nel contesto dell’aggiornamento dei Piani Comunali di Emergenza, in corso di ripianificazione, in seguito al recente Avviso Pubblico della Protezione Civile della Regione Campania, che ha fissato la scadenza del 31 marzo 2025. Durante l’incontro, sono stati presentati i risultati dello studio sul fiume Tanagro, i quali contribuiranno in modo significativo a rafforzare le misure di prevenzione e gestione dei rischi in una delle aree più vulnerabili del territorio campano.
Le opere realizzate
“Il Vallo di Diano è presente un problema che viene da lontano: il disordine idraulico, ha spiegato il Presidente del Consorzio di Bonifica, Beniamino Curcio. C’era quando il Vallo di Diano è stato bonificato per la prima volta dai Romani. Una bonifica continuata negli anni fino ad arrivare ai Borboni, fino al 1926 quando viene costituito il Consorzio di Bonifica Vallo di Diano che in 100 anni ha realizzato opere straordinarie: i canali di bonifica, rimboschimenti, interventi nella parte valliva nella parte del Fiume Calore-Tanagro e tanti interventi sui canali. Tutti interventi utili a prosciugare la piana”. Il consorzio porta a termine la bonifica, tanto che il comprensorio ora ospita una serie di insediamenti urbanistici, che allo stesso tempo hanno creato delle problematiche nuove. Ora nei corsi, per via delle superfici impermeabilizzate, arriva più acqua. Questo associato ad eventi climatici degli ultimi tempi, provocano gli allagamenti, con danni ai terreni, infrastrutture viarie e che crea problematiche e pericoli”.