Continua a far discutere la situazione dei Punti Nascita degli ospedali di Sapri, Polla e Vallo della Lucania. Dopo le dichiarazioni del Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca per niente incoraggianti rispetto al mantenimento attivo dei tre Punti nascita, diverse sono le state le prese di posizione da parte di diversi esponenti politici. Tra questi anche il coordinatore di “Azione Cilento Sud-Vallo di Diano” Pietro Scaldaferri che parla senza mezzi termini di un “fallimento della politica”.
La posizione di Azione
“Come inevitabilmente accade in circostanze del genere – sostiene Scaldaferri – il rimpallo di responsabilità indicherà le colpe di ognuno, ma quegli stessi che imbracceranno le armi della retorica accusando il governo nazionale, sono coloro che a vario livello e nelle diverse articolazioni territoriali hanno guidato la sanità locale, chi per un decennio quasi, chi da oltre un ventennio ormai. Non sappiamo quali potrebbero essere gli interventi proposti ma se dobbiamo ragionare sull’evidenza dei risultati, risulta chiaro il fallimento della politica“.
Per Tagliaferri dunque non “resta che leccarsi le ferite” considerando tardiva ogni azione che potrebbe essere messa in campo oggi e che “vorrebbe dire solamente regalare una irrisoria visibilità a chi avrebbe fatto bene a cercare la in precedenza“. Infine da parte del Coordinatore viene rivolto un pensiero anche ai parlamentari del territorio eletti alle politiche di Settembre “dai quali non sono giunti segnali del loro impegno sull’argomento“.
L’Italia del Meridione Campania
Una posizione critica rispetto a quanto è stato previsto per i Punti Nascita è arrivata anche dall’Italia del Meridione. Il segretario regionale della Campania Gianfrancesco Caputo, attraverso una nota iniziata al Ministro della Salute Orazio Schillaci e al Sottosegretario di Stato Marcello Gemmato, esprime il suo disappunto rispetto a quanto previsto dal decreto Balduzzi. E non solo.
La richiesta del segretario Caputo è di stabilire a livello ministeriale una ulteriore deroga “tenuto conto che i presidi ospedalieri di Sapri, Vallo della Lucania e Polla servono un territorio molto vasto e complesso dal punto di vista orografico”. Inoltre Caputo si sofferma anche sui dati, diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, relativi alle morti da parto con il triste primato della Campania e del Mezzogiorno.
“Probabilmente 41 di queste 106 mamme morte potevano essere salvate se l’organizzazione assistenziale fosse stata più confacente”. Infine l’Italia del Meridione Campania chiede una rivisitazione del Decreto Balduzzi “al fine di mettere in discussione il criterio del numero dei parti che oggi non ha fondamento, considerato il progressivo basso indice di natalità in Italia“.