“Sottovalutare una sentenza del Tribunale amministrativo regionale non è indice di rispetto delle istituzioni, ma che lo faccia un partito, che dicesi democratico, e membri di consiglio e di giunta, lascia trapelare la deriva nella quale siano giunti”. Così Raffaele Pesce, consigliere comunale di Agropoli, dopo la sentenza con cui il TAR ha disposto l’annullamento della proclamazione di sindaco e consiglieri comunali.
Le considerazioni del consigliere Raffaele Pesce
Il Pd ha sminuito la sentenza dei giudici e diversi amministratori hanno espresso le loro considerazioni anche con ironia.
Pesce riassume così la situazione: “C’è chi ironizza sul distacco numerico, senza neppure capire il metodo di voto in paesi superiori a 15.000 abitanti, e non considera il distacco, minimo, per il ballottaggio. C’è chi, riassumendo, sostiene di aver vinto in 17 sezioni su 21. Chi sostiene che il voto sarà un giudizio su quanto fatto, stante la lungaggine processuale, e su quanto promesso negli ultimi giorni. C’è chi esulta perché le sezioni 7.14.16.21 sono ritenute “facili” per la propria coalizione. Chi ha trovato giovamento dall’essere parte lesa. In questo modo si crea soltanto confusione ed incertezza, involontariamente o in malafede, a seconda dei casi”.
Poi le considerazioni su quanto avvenuto: “Io ed il delegato di lista abbiamo vinto il ricorso: l’unico dato concreto è questo. Non ci sentiamo di festeggiare però, non perché riteniamo la vittoria “mutilata”, ma perché siamo coscienti che ad aver perso, al Tar, non sia l’avversario ma la stessa Democrazia. C’è poco da festeggiare! Che non lo capiscano un circolo di partito e degli “uomini pubblici” è davvero grave. Poi si può vincere, si può perdere, prima o dopo, ma il dato è questo”.
L’appello al Consiglio di Stato
“Il sindaco anticipa l’appello al Consiglio di Stato, noi risponderemo con un appello incidentale, fiduciosi nell’estensione dell’annullamento ad altre sezioni”, annuncia Pesce.