Rete oncologica campana, Simone Valiante: «Agropoli perde opportunità storica»

Non c'è Agropoli tra i presidi che entrano nella rete oncologica campana. «Noi tutti diventiamo più poveri di offerta sanitaria»

Di Ernesto Rocco

«La logica dei Pdta (Percorso Dignostici Terapeutici Assistenziali) è già una logica vecchia di più di 20 anni, che nasce ancora dalla sanità governata per categorie e per silos. È evidente che nel 2023 un salto di qualità nella rete oncologica lo potresti realizzare con un grande polo specialistico (anche dal partenariato pubblico/privato), che il sud della Provincia di Salerno poteva candidarsi ad ospitare nel nuovo ospedale di Agropoli. Un polo di eccellenza sul modello di Rionero in Vulture dove il percorso della malattia e della cura avrebbe potuto incontrare una grande area chirurgica ed un percorso integrato e multidisciplinare di presa in carico (con un case manager) cura e riabilitazione (psicologi compresi), nel quale far confluire anche le migliori professionalità dei nostri sempre più ridimensionati ospedali del territorio».
Così Simone Valiante, ex deputato del Partito Democratico e oggi manager nell’ambito sanitario in Puglia.

Un’idea per il futuro dell’ospedale di Agropoli

Quello descritto, «Era in parte il progetto di Antonio Valiante – ricorda il figlio Simone – di quasi 20 anni fa (arricchito oggi dall’evoluzione dei modelli organizzativi e dai grandi investimenti per la digitalizzazione), tutto questo in sinergia ovviamente con le strutture sanitarie private che già operano e riorganizzando anche la rete dell’emergenza regionale con una nuova legge di settore, che manca in Campania da 30 anni. Parlano solo di conti, ma la sanità non è fatta per i ragionieri, ma per chi ha una visione. È lo stesso film di quando venne soppressa l’Asl Sa3, siamo solo ad una nuova puntata. La nuova rete oncologica approvata lo scorso 30 settembre archivia definitivamente per il sud della Provincia di Salerno la prospettiva di una sanità con meno “viaggi della speranza”».

Cosa cambia oggi

Ora è stata definitiva la rete oncologica campana; nel triennio 2022-2024 entrano nel Pdta del tumore allo stomaco per la provincia di Salerno gli ospedali di Salerno, quello di Nocera, di Eboli e la clinica Cobellis di Vallo della Lucania; a questi si aggiunge Battipaglia per il tumore alla mammella e Pagani, Polla e Oliveto Citra per quello al Colon.

«Agropoli perde definitivamente un’opportunità storica per dare una vocazione vera al proprio ospedale ed una svolta a tutta la sanità del territorio. Noi tutti diventiamo sempre più poveri di offerta sanitaria. Non esiste ovviamente un gruppo consiliare regionale che discuta di queste cose, in maggioranza come all’opposizione. I silenzi sono ugualmente responsabili delle cattive decisioni. A me il compito ingrato di ricordarvelo, quando mi direte tra qualche anno, ma “io non c’entro niente, ha fatto tutto De Luca», conclude Valiante.

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