La Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino ha intrapreso un’azione legale a seguito della comparsa online di aste riguardanti reliquie attribuite al Beato Carlo Acutis. Monsignor Domenico Sorrentino, vescovo della diocesi, ha presentato una denuncia contro ignoti, confermando l’avvio delle indagini da parte della Procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone.
Asta di reliquie online, offerte fino a 2000 euro
Tra gli oggetti messi all’asta, figura una «relic reliquary» del Beato Carlo Acutis, descritta come «ex capillis con certificato». L’annuncio, con scadenza prevista per mercoledì, ha già suscitato un notevole interesse, con offerte che hanno superato i 2.000 euro. La vendita online di queste reliquie, così come di altre 70 attribuite a San Francesco, ha sollevato preoccupazioni e indignazione.
Carlo Acutis, il “Santo dei Millennial”
La vicenda assume particolare rilevanza in vista della canonizzazione di Carlo Acutis, prevista per il 27 aprile durante il Giubileo degli Adolescenti. La sua figura di giovane genio dell’informatica, con una fede incrollabile e un forte impegno nel volontariato e nell’evangelizzazione online, lo ha reso un simbolo per i millennial. La sua morte prematura a 15 anni, a causa della leucemia, ha lasciato un segno profondo anche in Cilento, dove trascorreva le sue vacanze.
La reazione della Chiesa e le indagini
La Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino ha espresso forte disapprovazione per la commercializzazione delle reliquie, sottolineando l’importanza di preservare il valore spirituale e il rispetto per la memoria del Beato Carlo Acutis. La Procura di Perugia ha avviato le indagini per identificare i responsabili e accertare la provenienza delle reliquie.