Cottura lunga e a fuoco lento, è questo il segreto del ragù napoletano che, come insegnano le nostre nonne, “addà pappulià”, deve “sbuffare”. Quante volte di domenica ci siamo svegliati con questo profumo delizioso in casa? E quante volte è stato il piatto forte del pranzo, quello che riunisce le famiglie attorno al tavolo? Da oggi, il suo grande valore simbolico potrà “forse” essere riconosciuto a carattere nazionale da tutti.
La proposta
Il ragù napoletano al centro di una proposta di legge della Regione Campania che prevede appunto l’ “Istituzione della Giornata del Ragù Napoletano”. Una proposta depositata dal consigliere Tommaso Pellegrino, capogruppo di Italia Viva, che ha come scopo quello di conservarne e tramandarne la tradizione, facendo riferimento anche ai tanti volti noti del parterre partenopeo, che nelle loro opere l’hanno elogiato.
Recentemente, il gruppo di Casa Surace ha deciso di lanciare il #RagùDay, in ricordo di Nonna Rosetta, volto iconico che ha fatto innamorare tutti, e che ha fatto sentire tutti come “nipoti acquisiti”.
“Ci piacerebbe trasformare quel giorno in un’occasione per chiunque di sedersi a tavola con le persone a cui vuole bene per condividere qualche ora, perché non bisogna aspettare che le persone a cui vogliamo bene non ci siano più, per dedicargli del tempo”, scrivono.
L’iniziativa legislativa presentata in Consiglio regionale è affiancata da Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione, e proprio da Daniele Pugliese e Alessio Strazzullo di Casa Surace.
I risultati del sondaggio
I nostri utenti, non hanno dubbi. Il ragù day “s’adda fare”. Per il 96% è giusto istituirne una giornata nazionale ad una storia secolare della cucina partenopea. Antonio scrive: “Viva il cibo, viva le nonne e viva il ragù”.