La Direttiva Macchine rappresenta una delle normative europee più importanti e longeve per la regolamentazione della sicurezza nel settore dei macchinari.
Tuttavia, a partire dal 14 giugno 2023, il Nuovo Regolamento Macchine 2023/1230 ha avviato il processo di sostituzione della Direttiva 2006/42 CE, con l’obiettivo di introdurre aggiornamenti e adeguamenti che rispecchino le più recenti innovazioni tecnologiche e le crescenti esigenze di sicurezza.
Per fare chiarezza su cosa significhi questo cambiamento per i produttori e gli operatori del settore, abbiamo intervistato l’Ing. Claudio Delaini, esperto di meccanica, sicurezza sul lavoro e tecnologie di produzione – nel blog di CertificazioneCE puoi trovare un suo approfondimento sul tema – che grazie alla sua esperienza ci spiegherà cosa cambierà nei prossimi anni e quali prodotti saranno soggetti alla nuova normativa.
- Il nuovo Regolamento Macchine 2023/1230: Cosa cambia?
A differenza della precedente Direttiva Macchine, il Regolamento Macchine è un atto legislativo dell’UE immediatamente applicabile in tutti gli Stati membri, eliminando quindi la necessità di recepimenti nazionali. Questa scelta rende il regolamento applicabile simultaneamente in tutta l’Unione, con vantaggi in termini di uniformità e tempi di attuazione.
Come ci ha spiegato Claudio Delaini, il nuovo regolamento garantisce che ogni Stato abbia le stesse norme senza eccezioni, evitando le discrepanze documentali che la Direttiva permetteva. Questo cambiamento è una risposta alle esigenze di armonizzazione, soprattutto in Paesi come Francia e Germania, che avevano implementato requisiti amministrativi diversi.
- Quali prodotti rientrano nella Direttiva Macchine?
Con il Regolamento Macchine 2023/1230, viene ampliato il concetto di “macchina”.
Non solo le macchine tradizionali, ma anche componenti di sicurezza, accessori, elementi di trasmissione meccanica (come catene e funi) e attrezzature intercambiabili sono inclusi nel nuovo regolamento.
Ciò significa che non solo le macchine complete sono soggette alla normativa, ma anche le cosiddette “quasi macchine”, ovvero quelle non ancora in grado di operare autonomamente e destinate all’integrazione in sistemi più complessi.
Secondo Delaini, questa definizione ampliata è stata introdotta per coprire quei prodotti che, pur non essendo macchine nel senso tradizionale, ne condividono i rischi e necessitano quindi di requisiti di sicurezza adeguati.
- Le principali novità: dall’IoT alla cybersecurity
L’aggiornamento della normativa è stato in gran parte determinato dalla necessità di includere le tecnologie emergenti. Oggi le macchine non rappresentano più isole autonome: con l’Internet of Things e la connessione alla rete, aumenta il rischio di attacchi informatici che potrebbero compromettere la sicurezza delle linee di produzione.
Per questo motivo, osserva Delaini, il Regolamento 2023/1230 introduce requisiti di sicurezza informatica per proteggere le macchine connesse, integrando il nuovo AI Act, in vigore dal 2027, che regolamenterà l’uso dell’intelligenza artificiale nei macchinari industriali.
- Robot collaborativi e macchine ad alto rischio
Un’altra area chiave di aggiornamento riguarda i robot collaborativi, progettati per lavorare accanto agli operatori umani senza barriere di sicurezza tradizionali.
Come ci ha spiegato l’ingegner Delaini, finora i robot venivano separati dagli operatori, ma i robot collaborativi richiedono nuove logiche di sicurezza perché condividono lo spazio di lavoro con gli operatori.
Il Regolamento Macchine stabilisce, quindi, nuovi criteri di progettazione che tengono conto di questa collaborazione e dell’ergonomia, un aspetto essenziale per ridurre il carico fisico e psichico sugli operatori.
Inoltre, viene rivisto anche l’elenco dei prodotti ad alto rischio, precedentemente elencati nell’allegato IV della Direttiva, che ora figurano nell’allegato I del Regolamento e comprendono nuove categorie, come alcuni software di sicurezza. Questo elenco sarà “dinamico”, aggiornabile con facilità per includere o rimuovere prodotti a seconda del rischio effettivo.
- Componenti di sicurezza: l’inclusione dei software
Un altro aspetto importante del Regolamento riguarda la definizione di “componenti di sicurezza,” che ora include anche i software.
Ora ogni aggiornamento o modifica software che influisce sulle funzioni di sicurezza della macchina richiederà una nuova valutazione di conformità.
Finalmente il Regolamento chiarisce che anche i software hanno un ruolo essenziale nella sicurezza della macchina. Non solo il costruttore, ma anche chi modifica il software sarà responsabile della conformità ai requisiti di sicurezza, evidenzia l’ingegnere Claudio Delaini.
- Come adeguarsi: tempi e consigli per i produttori
Il Regolamento Macchine 2023/1230 è entrato ufficialmente in vigore il 29 giugno 2023, ma fino al 20 gennaio 2027 la Direttiva Macchine rimarrà valida in parallelo, per permettere alle aziende di adeguarsi. Delaini però consiglia ai produttori di iniziare da subito a lavorare sugli aggiornamenti necessari, sia per ovvie questioni di sicurezza che per ottenere un vantaggio competitivo sui concorrenti.
In questo articolo l’esperto Claudio Delaini ci ha aiutato a capire come il Regolamento Macchine 2023/1230 include non solo le macchine tradizionali, ma anche i componenti e gli accessori che garantiscono la sicurezza operativa, come elementi di trasmissione meccanica e attrezzature intercambiabili.
Anche le “quasi macchine”, cioè quei sistemi non ancora completi e destinati a integrarsi in strutture più complesse, rientrano nel regolamento. Questa normativa ampliata copre dunque ogni elemento che concorre alla sicurezza complessiva di una macchina.
In sintesi, il Nuovo Regolamento Macchine porta importanti aggiornamenti nella definizione di macchine, componenti di sicurezza e nelle modalità di conformità.
Per affrontare al meglio questo cambiamento, è quindi fondamentale che i produttori integrino la sicurezza al centro della propria offerta, adeguandosi così ai nuovi standard e dimostrando affidabilità e competenza.