Grave crisi per il settore della fibra ottica in Italia: il gruppo Prysmian ha confermato la necessità di chiudere lo stabilimento di Battipaglia , mettendo a rischio 300 posti di lavoro. La decisione, secondo l’azienda, è stata presa dopo aver valutato “tutte le possibili soluzioni alternative” e non aver trovato un acquirente per il sito produttivo.
Le conseguenze della chiusura e le cause
La chiusura della sede di Battipaglia è un duro colpo per l’economia del territorio e per il settore della fibra ottica in Italia. Lo stabilimento, infatti, era uno dei principali produttori di cavi in fibra ottica del Paese e la sua chiusura creerà un vuoto significativo nel mercato.
La crisi del settore della fibra ottica in Italia è dovuta a una serie di fattori, tra cui la concorrenza estera, il calo dei prezzi e la mancanza di investimenti. A questi fattori si è aggiunta la pandemia di Covid-19, che ha causato un ulteriore calo della domanda di cavi in fibra ottica.
Le speranze per il futuro
Nonostante la chiusura dello stabilimento di Battipaglia, il Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) ha fatto sapere di essere in contatto con “tre realtà straniere e una nazionale, attive nel settore della fibra ottica”, per il possibile rilancio del sito.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in una visita proprio a Battipaglia dichiarato: “Siamo fortemente impegnati nell’individuare una soluzione per il futuro dello stabilimento produttivo, salvaguardando un’attività ad altissimo valore strategico a cui non intendiamo rinunciare”. Fin ora, però, non sembra si sia arrivati ad una soluzione.