E’ durata circa mezz’ora la seconda udienza del processo per i presunti appalti pilotati nella città di Capaccio Paestum. L’intero collegio difensivo ha chiesto un ulteriore rinvio, per attendere le motivazioni della Cassazione che lo scorso febbraio aveva respinto le istanze dei sei imputati confermando le misure cautelari. Al contempo gli avvocati hanno chiesto la sospensione o l’attenuazione delle misure cautelari.
Le parole degli avvocati
“Questa decisione era un po’ nell’aria – ha spiegato l’avvocato di Andrea Campanile, Cecchino Cacciatore – non ci meravigliamo della decisione del Tribunale che per motivi di opportunità ha deciso di attendere la motivazioni della Cassazione in ordine alla competenza per territorio. I giudici fin ora si sono pronunciati solo con un dispositivo ermetico, nessuno di noi ha capito sostanzialmente se ha affrontato o meno la questione. Nell’incertezza il Tribunale ha deciso di attendere. Del resto a Capaccio stanno accadendo nuove cose che possono essere utili a scardinare le misure cautelari”.
“Un’importante decisione – ha detto invece Antonello Natale, legale della Dervit, – perché entro la prossima udienza siamo certi che verranno pubblicate le motivazioni e sapremo dove sarà possibile affrontare il processo”.
La prossima udienza è prevista per il 24 aprile. Imputati, oltre a Franco Alfieri, ex sindaco di Capaccio Paestum, la sorella Elvira, Andrea Campanile, suo ex capostaff, i vertici della Dervit Alfonso D’Auria, Vittorio De Rosa e Carmine Greco, funzionario del comune di Capaccio Paestum.