C’è moderata soddisfazione tra i legali dei sei imputati nel processo per appalti truccati a Capaccio Paestum, in cui un ruolo centrale è ricoperto dall’ex sindaco Franco Alfieri. Ieri, i giudici di Salerno hanno sciolto le riserve sulla competenza territoriale del processo.
Cosa accade ora
Ora spetterà alla Procura e al tribunale di Vallo della Lucania decidere il destino di Alfieri, della sorella Elvira, amministratrice della società “Alfieri Impianti”; dell’ex capo staff del sindaco di Capaccio Paestum, Andrea Campanile; dei vertici della società “Dervit”, Alfonso D’Auria e Vittorio De Rosa; e del funzionario comunale Carmine Greco. Gli atti del procedimento sono stati trasmessi agli uffici giudiziari di Vallo della Lucania, che dovranno riprendere il caso da capo. Il pubblico ministero incaricato del fascicolo dovrà richiedere al giudice per le indagini preliminari (GIP) eventuali misure cautelari. Fino ad allora, tutti gli imputati resteranno agli arresti domiciliari: ieri, infatti, è stata respinta la richiesta dell’avvocato Natale di revocare la misura cautelare per motivi di salute a favore di Vittorio De Rosa. Il PM dovrà inoltre decidere se procedere con una richiesta di rinvio a giudizio o optare per il giudizio immediato. Entrambe le decisioni – richiesta e valutazione del GIP – dovranno essere prese entro venti giorni.
Le dichiarazioni
«È drammatico che soltanto ora sia stata riconosciuta l’incompetenza territoriale di Salerno. Sarebbe stato più utile se fosse avvenuto prima: probabilmente ci sarebbero state conseguenze diverse anche sullo status libertatis dei nostri assistiti», ha dichiarato l’avvocato D’Alessandro all’uscita dalla Cittadella. «Siamo soddisfatti, ma il processo non svanisce. Si celebrerà, e i temi di merito, che sono complessi, saranno affrontati nella sede di Vallo della Lucania. Per quanto riguarda la misura cautelare, sarà il Pubblico Ministero a decidere», ha aggiunto. «A Salerno, questo processo subiva un condizionamento troppo forte. La Procura è stata sconfessata dopo aver insistito sulla competenza territoriale. Ora c’è la speranza di un processo più giusto e sereno», ha commentato l’avvocato Tedesco.