È di ieri mattina la notizia dell’arresto di nove presunti camorristi, tre dei quali nel Cilento mentre stavano trascorrendo le loro vacanze. L’operazione è stata eseguita in base a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica locale.
Tre dei nove indagati sono stati individuati e arrestati nel comune costiero del Cilento. L’azione è stata resa possibile grazie al supporto logistico dei carabinieri della Stazione locale e del Reparto Territoriale di Vallo, sotto la direzione del Tenente Colonnello Sante Picchi.
Gravi Indizi e Accuse Mafiose
Le nove persone arrestate sono accusate di vari reati, tra cui tentata estorsione, detenzione e porto d’arma comune da sparo, oltre a intralcio alla giustizia. Queste accuse sono aggravate dalle modalità mafiose con cui sarebbero stati commessi.
L’Operazione di Arresto
L’operazione di arresto è avvenuta all’alba lungo il lungomare di Ascea, dove i tre soggetti stavano villeggiando in villette. Dopo essere stati condotti presso la sede del Reparto Territoriale di Vallo della Lucania, sono stati trasferiti al carcere di Fuorni a Salerno.
L’Inizio dell’Indagine e Denuncia
L’attività investigativa è iniziata in seguito alla denuncia sporta dal gestore di un ristorante nel comune di Volla, provincia di Napoli. Essa riguardava presunte condotte estorsive perpetrate nei mesi di aprile e maggio scorsi, con successivi tentativi di minacce e violenze per costringere il ristoratore a ritirare la denuncia.
Nuovo Cartello Criminale e Clan Coinvolti
L’indagine avrebbe rivelato l’esistenza di un nuovo cartello criminale composto da membri dei clan Aprea, De Martino-De Micco e Mazzarella. Questo cartello operava nel quartiere Ponticelli di Napoli e avrebbe avuto responsabilità dirette in relazione ai reati contestati.
Il precedente
Nelle scorse settimane un altro provvedimento emesso dal Tribunale di Napoli portò alla cattura di un latitante in villeggiatura nel Cilento, ad Agropoli. A finire nei guai un 30enne originario di Sant’Antimo sul quale pendeva un’ordinanza di custodia cautelare per associazione di tipo mafioso e associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.