Pranzo d’amore per Pasqua con i detenuti e le famiglie nella casa di reclusione di Eboli

Una giornata fortemente voluta dal comitato diocesano di Salerno e dalla direttrice del carcere la dott.ssa Concetta Felaco disponibile a far vivere una giornata di comunione e gioia in previsione della Santa Pasqua.

Di Comunicato Stampa

Oggi mercoledì 27 Marzo 2024 si sono aperte le porte della casa di reclusione di Eboli. Il comitato diocesano di servizio del Rinnovamento nello Spirito Santo, il consigliere spirituale diocesano e il consiglio intero composto dai coordinatori dei gruppi e delle comunità della nostra diocesi, in loro assenza alcuni membri di pastorale, hanno pranzato insieme ai detenuti e alle loro famiglie.

Il pranzo

Una giornata fortemente voluta dal comitato diocesano di Salerno e dalla direttrice del carcere la dott.ssa Concetta Felaco disponibile a far vivere una giornata di comunione e gioia in previsione della Santa Pasqua. Dopo la meravigliosa esperienza fatta lo scorso dicembre, per i pranzi di Natale, con chef stellati che hanno cucinato in diverse carceri italiani, organizzato da Prison Felloship Italia in collaborazione con Rinnovamento nello Spirito Santo, questa volta sono stati proprio i detenuti della casa circondariale di Eboli a preparare il pranzo per le loro famiglie e per gli ospiti del RnS presenti. La spesa è stata offerta dai gruppi e comunità del RnS della diocesi di Salerno che con gioia e generosità si sono mobilitati per l’evento. Ai bambini presenti sono stati dati Happy Meal e Uova di Pasqua. Presente S.E. l’Arcivescovo Mons. Andrea Bellandi che ha celebrato la messa e si è unito a detenuti e famiglie per il pranzo, tirando anche qualche calcio in rete con i bambini.

Le dichiarazioni

“Un momento di festa, di serenità e speranza – ha dichiarato l’Arcivescovo Andrea Bellandi – anche per coloro che sono oppressi da errori commessi ma che sappiamo il Signore perdona nella sua misericordia infinita ed è vicino soprattutto a loro per donare la certezza del suo amore che non viene mai meno” .

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