Porto di Agropoli, blocchi in cemento sulla spiaggia della Marina: è polemica

Posizionati blocchi in cemento per proteggere la costa e le infrastrutture. Pesce accusa: risultato di 15 anni di prelievo di posidonia"

Di Ernesto Rocco

I lavori di messa in opera temporanea di blocchi in cemento sulla spiaggia della Marina, presso il porto di Agropoli, sono stati conclusi nelle scorse ore. Gli interventi, disposti come da ordinanza contingibile e urgente, erano necessari a causa degli eventi atmosferici che hanno causato danni significativi.

Le parole del sindaco

Il Sindaco di Agropoli, Roberto Mutalipassi, ha dichiarato che “abbiamo adottato una soluzione rapida e soprattutto necessaria per rispondere repentinamente all’urgenza dettata dalle condizioni venutesi a creare presso l’approdo, con strada e sottoservizi minacciati dalla furia del mare. Gli uffici, che ringrazio, si sono subito attivati per dare una risposta anche se temporanea, in attesa di una soluzione definitiva al problema“.

La relazione del funzionario dell’Area Lavori pubblici, Sergio Lauriana, sottolinea che “nella serata del 22 novembre si verificarono eccezionali eventi meteorologici quali forti venti e mare in burrasca, che provocarono una serie di danni in tutto il territorio comunale ed in particolare nell’area portuale e darsena adiacente. In data 22 gennaio e 5 febbraio poi si sono verificate altre forti mareggiate lungo la costa. In località Marina tali eventi hanno determinato un forte ritiro della massa sabbiosa dalla riva con il moto ondoso penetrante sempre più all’interno fino a quasi lambire la carreggiata di via Riviera Antonicelli a poca distanza dal marciapiede, minandone la stabilità e a lasciare i sottoservizi presenti completamente esposti e a rischio di tenuta”.

Gli interventi

Si è quindi proceduto alla messa in sito di blocchi in calcestruzzo previsti per la difesa della costa. Il funzionario ha spiegato che “tale scelta tipologica, invece di massi naturali, è stata dettata dall’esigenza di dover poi rimuovere gli stessi, una volta sanata le criticità determinatasi. Infatti, la rimozione di massi, qualora ivi posti, sarebbe stata di gran lunga difficoltosa, mentre i blocchi sono ancorabili con maggiore semplicità utilizzando mezzi anche da una distanza maggiore e senza quindi penetrare in ambiente marino”.

I blocchi hanno una duplice funzione: quella principale di difendere le strutture esistenti dal moto ondoso e quella di determinare dietro la loro linea un accrescimento dell’arenile/costa affinché si riconsolidi la situazione preesistente alle mareggiate verificatesi. Si stima che entro il mese di giugno, una volta che saranno terminati i marosi invernali, i blocchi avranno completato la loro funzione e potranno essere rimossi per restituire la zona ai bagnanti in totale

Le polemiche

L’intervento non ha mancato di destare polemiche. Per il consigliere Raffaele Pesce questo è “Il risultato di 15 anni di prelievo della posidonia con mezzi meccanici, senza vagliatura, e la creazione di un cumulo enorme: maggiore erosione! Nel 2023 ancora cemento in mare, per una spesa di 10.720,00 euro”.

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