La Società Italiana di Archeoastronomia (SIA) ha inserito Porta Rosa e Porta Arcaica nell’elenco dei monumenti di probabile interesse archeoastronomico. Il tutto nasce da una ricerca di Nicola Giuliano, appassionato di archeoastronomia, che già da anni studia la questione, tanto da assegnare ai monumenti di Velia una funzione calendariale.
L’importanza dei due monumenti
I primi studi hanno riguardato Porta Rosa che risulta orientata in modo da allinearsi con il punto in cui il sole tramonta al solstizio d’estate (299,6° azimut) e sorge al solstizio d’inverno (124,5° azimut).
Lo studio di Giuliano suggerisce che il monumento potesse essere utilizzato per definire con precisione i periodi solstiziali.
Al solstizio d’estate, un osservatore posto di fronte a Porta Rosa potrebbe vedere il sole tramontare al centro del viadotto per circa una settimana.
Al solstizio d’inverno, invece, l’alba è segnata da un effetto luminoso ad eclisse: il sole sorge da dietro la collina, allineandosi per pochi minuti con l’angolo destro di Porta Rosa, prima di essere oscurato dal piedritto.
Ulteriori studi, ora, hanno fatto emergere nuovi scenari anche sui resti di Porta Arcaica. Sebbene condividano lo stesso asse centrale, le due porte non hanno esattamente lo stesso orientamento: Porta Arcaica è leggermente spostata di 5° verso su.
Questo piccolo scostamento consente al sole, all’alba del solstizio d’inverno, di apparire al centro di Porta Arcaica non appena oltrepassa la collina. Un osservatore posizionato perpendicolarmente al centro della porta potrebbe vedere il sole sorgere allineato con i resti del monumento per circa una settimana.
Le ricerche sulle caratteristiche di orientamento di Porta Rosa e Porta Arcaica suggeriscono che gli antichi abitanti di Elea potessero utilizzare questi monumenti come un sistema per misurare il tempo e definire i periodi solstiziali. Ora arriva anche un primo riconoscimento della SIA.