Ponte di Caiazzano: scaduti i 180 giorni per ultimazione dei lavori, interventi ancora allo stato iniziale

Sono scaduti oggi, 24 gennaio, i 180 giorni previsti per l’ultimazione dei lavori sul Ponte Caiazzano, tra Padula e Sassano chiuso ormai da 2 anni, poiché pericolante.

Di Federica Pistone
Ponte di Caiazzano, scaduti i 180 giorni per ultimazione lavori

Sono scaduti oggi, 24 gennaio, i 180 giorni previsti per l’ultimazione dei lavori sul Ponte Caiazzano, tra Padula e Sassano chiuso ormai da 2 anni, poiché pericolante. Alla posa della prima pietra, avvenuta a luglio, alla presenza del Presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri, dell’Assessore regionale, Luca Cascone, del consigliere Regionale Tommaso Pellegrino, del consigliere provinciale Giuseppe Ruberto e di alcuni sindaci della zona, era stato garantito l’avvio celere dei lavori che sarebbero terminati entro 180 giorni.

I ritardi

Ed invece, oggi, giorno in cui le stesse persone presenti il 25 luglio scorso, sarebbero dovute ritornare sul posto per un’eventuale cerimonia di inaugurazione del nuovo ponte, non c’erano, ed anzi, al loro posto c’è solo un’enorme pala meccanica, che più che entrare in azione, sembra serva, per scongiurare il passaggio di mezzi sul ponte pericolante. L’unica cosa certa è che cittadini ed attività economiche di Padula e Sassano sono esausti, sia delle “false” promesse di ultimazione dei lavori, sia per le ripercussioni a livello economico e di viabilità che comporta la chiusura del ponte.

Nei giorni scorsi l’arrivo sul posto di alcuni operai aveva fatto ben sperare, non che i lavori potessero terminare per la giornata di oggi, ma che gli interventi previsti fossero iniziati con celerità. Ed invece, quel giorno, gli operai hanno provveduto ad installare delle reti rosse, per evitare che il ponte fosse attraversato dai mezzi, poiché addirittura erano stati spostati i new jersey in cemento, e poi nei giorni a seguire è stato messo in atto qualche piccolo intervento.

Le criticità

C’è amarezza anche tra i rappresentanti istituzionali del territorio per la situazione che sostanzialmente è “nelle mani” della Provincia di Salerno e che sembra non arrivare ad una risoluzione.

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