Nel Parco Nazionale del Cilento Vallo, Vallo di Diano e Alburni, è stata scoperta la presenza di esche avvelenate per uccidere la fauna protetta. L’operazione dei carabinieri forestali del Parco e dell’Unità cinofila antiveleno del reparto carabinieri del Parco è stata fondamentale per scongiurare il pericolo.
La scoperta delle polpette avvelenate
Durante una ispezione in località Croce Raia del Pedale al confine tra il comune di Rofrano e Sanza, il cane Labrador specializzato Danko ha fatto una scoperta incredibile: quattro esche avvelenate. Queste erano prodotte con organi interni di animali ed avevano un colore azzurrognolo verdastro. Probabilmente erano state contaminate con sostanze velenose tipo metaldeide.
Le esche erano pericolose per tutti gli animali che le avessero ingerite, poiché contenevano una dose letale di veleno. Alcune erano assicurate con picchetto in legno conficcato nel terreno, altre legate con un cordino ad un ramo di una pianta. Un’altra esca era stata prodotta con la testa recisa di una capra legata con una corda ad una pianta.
L’intervento dei Forestali
L’intervento dei carabinieri forestali del Parco e dell’Unità cinofila antiveleno del reparto carabinieri del Parco è stato immediato. Grazie al fiuto di Danko, il cane Labrador specializzato, sono state rinvenute le polpette avvelenate e il materiale è stato affidato al servizio veterinario per le opportune analisi.
Si tratta di un’attività criminale molto pericolosa, che mette a rischio la fauna protetta del Parco Nazionale del Cilento Vallo, Vallo di Diano e Alburni.