Polla, il Vescovo De Luca e la Caritas diocesana donano regali ai piccoli pazienti ricoverati al “Curto”

Giochi, prodotti per l’igiene e dolciumi ai pazienti e ai neonati ricoverati in ospedale, un momento di riflessione e condivisione

Di Comunicato Stampa

Giochi, prodotti per l’igiene e dolciumi ai pazienti e ai neonati ricoverati in ospedale. Sono questi alcuni dei doni della Caritas diocesana di Teggiano – Policastro e consegnati questa mattina, dal vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, Mons. Antonio De Luca, e dal direttore della Caritas diocesana, don Martino De Pasquale, ai pazienti ricoverati nell’ospedale “Luigi Curto” di Polla e nel centro psichiatrico ospedaliero di Sant’Arsenio.

Un momento di riflessione e condivisione

Regali consegnati, al termine della Santa Messa celebrata dal vescovo di Teggiano-Policastro, Antonio De Luca, alla presenza di pazienti, operatori sanitari e della direzione sanitaria dell’ospedale di Polla “Luigi Curto” diretta dal medico Luigi Mandia. Un dono simbolico, in occasione delle festività natalizie, quello della Diocesi, ai piccoli pazienti ricoverati nei reparti di neonatologia e pediatria e alle loro famiglie, e ai degenti ricoverati negli altri reparti e nel centro psichiatrico.

Regali a bambini meno fortunati

Doni acquistati grazie al ricavato delle vendite di beneficenza dei manufatti in ceramica grazie alla sinergia tra la Caritas diocesana di Teggiano Policastro e la cooperativa “Al Tuo Fianco”, quest’ultima braccio operativo della Caritas e la collaborazione del laboratorio di ceramica Kèramos. “Siamo fieri di aver donato un momento di spensieratezza alle persone meno fortunate- spiega il direttore della caritas diocesana di Teggiano Policastro, Don Martino De Pasquale. -Un sorriso che significa vicinanza ai malati non solo nella costante preghiera, ma anche nelle azioni di solidarietà e negli abbracci delle persone, grandi e bambini, che soffrono.

Il Natale- aggiunge don Martino De Pasquale– è anche e soprattutto amore, condivisione e solidarietà con coloro che sono meno fortunati”. 

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