Incalza sul caso Yele la minoranza di Pisciotta e chiede le dimissioni di Sergio Di Blasi, vicesindaco e consigliere del centro cilentano o la sua revoca. Una vicenda più volte dibattuta e che ha portato a duri scontri tra maggioranza e gruppo politico Una mano per Pisciotta.
La vicenda
La storia parte da lontano, ovvero dal settembre 2017, quando il gruppo di opposizione contestò l’incompatibilità del consigliere Sergio Di Blasi per la sua duplice veste di politico e di direttore generale della Yele, societrà pubblica partecipata dal comune cilentano.
La maggioranza consiliare in quell’occasione deliberò «la compatibilità del consigliere Di Blasi, sulla scorta di una perizia legale di parte che asseriva che il vicesindaco, Direttore Generale della Yele e assessore/vicesindaco del comune di Pisciotta) “non aveva mai avuto contezza”, prima della contestazione della incompatibilità, che il comune di Pisciotta potesse possedere il 3,11% del pacchetto azionario della Yele spa».
Le richieste
E così si arriva al novembre 2022: «nell’ambito della discussione del consiglio comunale, da noi richiesto, per discutere dei risvolti politici ed economici sul comune di Pisciotta connessi al fallimento della Yele spa, il consigliere comunale dott. Aniello Marsicano rende edotto, l’intero consiglio comunale dell’esistenza di un verbale, fornendolo in copia, dell’assemblea ordinaria della Yele spa del 09.06.2015 sottoscritto dal dott. Sergio Di Blasi, che dimostrerebbe che il dott. Di Blasi era perfettamente a conoscenza della quota azionaria posseduta dal comune di Pisciotta», fanno sapere dalla minoranza.
Di qui la richiesta di dimissioni o di revocare l’incarico al consigliere e vicesindaco Sergio Di Blasi.