Piano di zona S8: dietrofront di Agropoli, tregua apparente con Vallo della Lucania

Una stretta di mano ristabilisce la pace tra i due comuni. Torna in primo piano la questione dei servizi sociali

Di Ernesto Rocco
Piano di zona S8: dietrofront di Agropoli, tregua apparente con Vallo della Lucania

Ennesimo colpo di scena nella questione Piano di zona S8. Dopo aver tentato di “scippare” il ruolo di comune capofila a Vallo della Lucania, il sindaco di Agropoli Roberto Mutalipassi fa dietrofront e con una stretta di mano suggella la pace (apparente) con il collega Antonio Sansone. 

Abbiamo concordato di continuare in piena sintonia ed armonia il processo di stabilizzazione di tutto il personale del Piano di Zona con capofila Vallo della Lucania e in tempi rapidi provvedere alla creazione dell’Azienda Speciale”, dice il primo cittadino di Agropoli. 

Confermato dunque che sarà Vallo della Lucania a stabilizzare il personale come stabilito con una delibera di giunta in attesa della creazione di un’azienda consortile nella quale, probabilmente, i due comuni si spartiranno gli incarichi di vertice. 

Strette di mano e sorrisi a parte, da Vallo della Lucania sono contrariati e manifestano scarsa fiducia verso il primo cittadino di Agropoli che nel bel mezzo della discussione sulla stabilizzazione del personale e sulla prosecuzione dei servizi aveva rivendicato il ruolo di capofila.

La posizione dei sindacati

Ora la questione dei servizi sociali può tornare in primo piano rispetto alle beghe politiche, anche se le scelte degli amministratori locali non sembrano condivise da tutti.

Cgil, Cisl e Uil contestano le scelte e le modalità di gestione del Piano di Zona in una dura missiva indirizzata all’Ente capofila. 

I sindacati sollecitano la conclusione del processo delle assunzioni a tempo indeterminato degli Assistenti Sociali e la prosecuzione dei rapporti di lavoro a tempo determinato delle altre professionalità (non a partita IVA), in attesa del perfezionamento dell’avviso di ricognizione del 31 maggio.

Al contempo le segreterie provinciali annunciano la scelta di “segnalare alle superiori Autorità di vigilanza affinché possano verificare l’efficacia e efficienza delle attività poste in atto”. 

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