Il Comune di Caselle in Pittari, inserito tra i territori appartenenti alla zona rossa infetta da peste suina. Con un’ordinanza redatta dal Presidente della Regione Campania lo scorso 26 Maggio a seguito del rinvenimento da parte dei Carabinieri Forestali nei comune di Sanza e Montesano sulla Marcellana di 13 carcasse di cinghiali positivi alla peste suina, ha ribadito la necessarietà di attuare con urgenza le misure previste dall’ordinanza del Commissario Straordinario alla peste suina africana n.2/2023.
Le info utili
In riferimento ai suini selvatici, è fondamentale installare la segnaletica in ingresso alle zone stesse, sulla quale indicare la presenza di Peste suina africana nei cinghiali (no zoonosi/non trasmissibile all’uomo), nella ricerca attiva delle carcasse di suini selvatici, dando priorità alle aree più perimetrali delle zone di cui al comma 1 e, in particolare, dove non sono ancora state riscontrare carcasse positive, applicando lo schema operativo di cui al Piano nazionale di sorveglianza ed eradicazione per la peste suina africana in Italia per il 2023, nonché alle relative linee guida.
La segnalazione va fatta tramite il numero verde regionale 800232525 e le carcasse degli animali devono essere smaltite secondo il regolamento (CE) n. 1069/09 e nel rigoroso rispetto delle procedure di biosicurezza. Inoltre è fatto obbligo di segnalazione di eventuali cinghiali moribondi al Servizio Veterinario dell’ASL Salerno ai numeri 0819212029 e 0819360176 mentre è fatto divieto di alimentazione/foraggiamento, avvicinamento e disturbo ai cinghiali.
Gli aggiornamenti
È raccomandata di disinfezione delle scarpe all’uscita dalle aree agricole e naturali, ed è obbligatorio mettere in atto ogni forma utile di recinzione intorno ai cassonetti dei rifiuti a fine di inibirne l’accesso da parte dei cinghiali e ad ottimizzare altresì il posizionamento dei cassonetti. Inoltre è vietata l’attività di caccia di qualsiasi forma, metodo, e tipologia e la movimentazione al di fuori della zona infetta di carne, prodotti a base di carne, trofei e ogni altro prodotto ottenuto da suini selvatici abbattuti in zona infetta.
A tutto questo va aggiunto il divieto delle attività all’aperto svolte nelle aree agricole e naturali, attività umane, ludico, ricreative e sportive di qualsiasi genere: queste attività nelle zone di restrizione possono essere preventivamente autorizzate dalle autorità comunali previo parere dell’autorità competente locale (ACL) previa comunicazione al Commissario straordinario alla PSA che ne verifica la conformità rispetto delle norme di biosicurezza.
Ecco gli scenari per bloccare la diffusione
Infine è prevista la costruzione o il rafforzamento di barriere fisiche o di qualsiasi altra struttura o gestione di punti di passaggio naturali o artificiali eventualmente già presenti, a fine di limitare gli spostamenti di suini selvatici. Con riferimento invece ai suini domestici si è obbligati a censire tutte le aziende, sia commerciali che familiari, che detengono suini ed aggiornare
immediatamente la Banca dati Nazionale (BDN) con tutte le informazioni aziendali e anagrafe
animali.
Mentre è fatto divieto la movimentazione al di fuori della zona infetta di suini se non finalizzata all’abbattimento immediato degli stessi e la movimentazione al di fuori della zona infetta di carne, prodotti a base di carne, trofei ed ogni altro prodotto ottenuto da suini abbattuti in zona infetta, salvo deroga motivata e regolata.