Perse un occhio mentre lavorava sulla Cilentana. Dopo sette anni l’operaio Carmine Ruggiero ha avuto giustizia. La corte di Appello di Salerno ha riformulato ma confermato la sentenza di condanna
emessa in primo grado dal tribunale di Vallo della Lucania per Antonio Gravina titolare dell’impresa edile per la quale l’operaio lavorava.
L’incidente
L’incidente risale al mese di ottobre del 2016. Ruggiero era impegnato nel cantiere aperto sulla variante alla strada statale 18, per intervenire sulla frana presente sul tratto tra Prignano Cilento ed Agropoli. L’operaio era intento ad utilizzare la trivella quando il motore della macchina si staccò e lo travolse in pieno.
Un brutto colpo che gli causò gravi danni al volto e ad un occhio. Lo sfortunato operaio, all’epoca 48enne ed originario di Portico di Caserta, fu trasportato presso l’ospedale San Luca. Le sue condizioni apparvero subito preoccupanti per lo scoppio del bulbo oculare e le gravi lesioni al seno frontale.
Nonostante fosse stato sottoposto ad intervento chirurgico, i medici non riuscirono a salvargli l’occhio. Da allora la sua vita non è stata più la stessa.
Perse l’occhio in incidente: il processo
Sin dal primo momento ha chiesto giustizia. Due anni fa si è chiuso il processo di primo grado che ha visto quale unico imputato il titolare dell’impresa edile. Gravina è stato condannato a cinque mesi per lesioni colpose a seguito della mancata manutenzione delle macchine utilizzate sul cantiere. Condanna leggermente riformulata ma confermata in secondo grado.
“È stata accolta la nostra tesi – ribadisce l’avvocato Giampiero Grassi, legale di Ruggiero – non è stato facile ricostruire i fatti in aula. Solo 5 mesi dopo l’incidente le autorità si attivarono per le dovute perizie”.