Era il gennaio scorso quando un bimbo di Perdifumo, di appena 5 mesi, perse la vita. Era stato dimesso poche ore prima dall’ospedale Ruggi di Salerno dove era giunto con problemi respiratori. Una volta a casa i genitori, vedendolo ancora sofferente, decisero di tentare una nuova corsa in ospedale, prima in auto e poi in ambulanza. Alessandro raggiunse il nosocomio di Battipaglia dove però non ci fu nulla da fare per salvargli la vita. I familiari decisero di sporgere denuncia e ciò permise di accendere i riflettori degli investigatori sul caso. L’autopsia rivelò che il piccolo aveva lo stomaco completamente vuoto, probabilmente a causa di una forte diarrea.
Le indagini sulla morte di Alessandro
Ora le indagini sono arrivate al termine. Due medici hanno ricevuto l’avviso di conclusione e rischiano l’accusa di cooperazione nell’omicidio colposo e nella responsabilità colposa per morte in ambito sanitario. Gli inquirenti si sono concentrati sulle 48 ore finali, durante le quali si ritiene che le cure prestate potrebbero non essere state adeguate alle necessità del bambino.
La ricostruzione della Procura
Alessandro fu ricoverato il 18 gennaio per un “distress respiratorio acuto”. A partire dal 25 gennaio, però, si verificarono scariche diarroiche. Nonostante ciò, i sanitari potrebbero aver omesso di praticare l’idratazione per via parenterale. Ciò avrebbe causato un disequilibrio idroelettrolitico e la successiva disidratazione che determinò la morte del bambino poco dopo le dimissioni.
Le persone offese e gli sviluppi dell’inchiesta
Inizialmente, erano sotto inchiesta anche altri nove sanitari, la maggior parte dei quali del “Ruggi” e alcuni del “Santa Maria della Speranza”. Tuttavia, la Procura potrebbe presentare una richiesta d’archiviazione per loro.
I due pediatri rimanenti hanno la possibilità di essere interrogati, presentare memorie difensive o richiedere indagini supplementari prima che il pm decida se avviare o meno un’azione penale.