Perché chiedere una consulenza pensionistica

Di Redazione Infocilento

Molte persone si chiedono a quanto ammonterà il proprio assegno pensionistico e quando potranno ritirarsi dalla vita lavorativa. È una domanda legittima, perché i dati ottenuti permettono di fare progetti per il futuro, indipendentemente da quando questo sarà vicino o lontano. Per poter capire quando si andrà in pensione e quanto sarà pesante l’assegno mensile è possibile utilizzare appositi strumenti, che consentono a chiunque di ottenere questo tipo di informazioni.

Come fare il calcolo della pensione

Il calcolo della pensione è un’operazione di grande importanza e, per realizzarla, non mancano le soluzioni disponibili, anche online, che offrono una consulenza pensionistica completa e certificata. L’importante è infatti non solo che i dati ottenuti siano precisi e correlati alle normative vigenti, ma che siano anche garantiti, in modo da poterli utilizzare per fare piani sul proprio futuro. Le consulenze pensionistiche sono utilizzate solitamente da soggetti che hanno già raggiunto una certa età, di solito dopo i 60 anni; questo perché ovviamente tali soggetti possono avere già raggiunto una determinata età contributiva, che potrebbe consentire loro di approfittare della pensione anticipata. In questi casi poi si possono ottenere informazioni che consentono di prendere le decisioni migliori possibili, per andare in pensione prima o per ottenere un assegno più elevato. Anche un soggetto più giovane, tuttavia, può approfittare di tale servizio; in tal caso i dati, per quanto garantiti e certificati, avranno un valore di massima, perché le normative potrebbero variare nel corso del tempo.

Chi ha bisogno di una consulenza pensionistica
In linea generale chiunque potrebbe giovarsi di una consulenza di questo tipo. Perché avere qualche indicazione su ciò che avverrà in futuro è sempre un’informazione interessante, che ci permette di agire nel modo migliore possibile per il domani. È vero però che specifiche categorie necessitano maggiormente di questo tipo di consulenza. A partire ad esempio da chi è già in pensione e ritiene di percepire un assegno errato. Il consulente può infatti svolgere delle verifiche per quanto riguarda i contributi versati negli anni e il calcolo che ha portato alla definizione dell’assegno mensile; se ci fossero discrepanze con i risultati ottenuti è possibile chiederne conto all’ente che gestisce il trattamento pensionistico, ottenendo un adeguamento. Anche chi è prossimo alla pensione, ma negli anni ha svolto vari diversi lavori, può trovare particolarmente utile chiedere una consulenza pensionistica. Il cosiddetto ricongiungimento di carriera può risultare complesso e a volte anche farraginoso, meglio quindi chiedere aiuto a un consulente.

La pensione di vecchiaia

In Italia la pensione di vecchiaia si può richiedere al compimento dei 67 anni di età, con almeno 20 anni di contributi versati. È vero però che tale norma ha avuto negli anni una lunga serie di deroghe; le quali per altro cambiano nel corso degli anni, quasi ad ogni nuovo ordinamento finanziario. Per il 2023 e per il 2024 la richiesta dell’età anagrafica rimarrà identica, visto che l’aspettativa di vita è di fatto diminuita negli ultimi 3 anni. Sono poi previste deroghe quali l’APE social, per i lavoratori che svolgono mansioni gravose o per i disoccupati, che permette di anticipare la pensioni a 63 anni di età, con almeno 20 anni di contributi. Alcune categorie di lavoratori possono ottenere la pensione di vecchiaia anche con soli 15 anni di contributi. Le opzioni, quindi, sono varie: alcune riguardano tutti i lavoratori, altre solo specifiche categorie; se si ritiene di poter approfittare della pensione anticipata è consigliabile chiedere una consulenza specifica.

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