La Pasqua nel Cilento non è solo una celebrazione religiosa, ma un vero e proprio tuffo nelle radici più profonde della cultura locale, dove la rinascita della natura si sposa con la rievocazione di antiche tradizioni culinarie.
Le tavole imbandite si trasformano in un palcoscenico di sapori autentici e simbolismi che affondano le loro origini in un passato ricco di storia e devozione.
I simboli della rinascita
Il cuore della tradizione pasquale cilentana pulsa attorno a simboli potenti di rinascita e fertilità. L’ulivo benedetto, con le sue fronde cariche di significato spirituale, e il grano germogliato, promessa di un nuovo ciclo di vita, trovano posto d’onore sulle tavole. Le uova sode, emblema universale della vita che si rinnova, diventano protagoniste di preparazioni iconiche. Tra queste spicca il “tortano” o “viccio”, una rustica ciambella di pane che abbraccia nel suo impasto un numero variabile di uova intere, a simboleggiare l’unità e la prosperità della famiglia.
Il “Susciello”
Tra le gemme della gastronomia pasquale cilentana, il “susciello” si distingue per la sua freschezza e il suo legame indissolubile con la stagione. Questo contorno, semplice ma ricco di sapore, celebra i primi frutti della terra: gli asparagi selvatici, saltati sapientemente in padella con olio extravergine d’oliva, aglio aromatico e un pizzico di pepe nero. La sua unicità è data dall’aggiunta di uova fresche che legano gli ingredienti e dai formaggi locali, che ne arricchiscono il gusto con note intense e genuine. Il “susciello” è l’accompagnamento ideale per le fave tenere e i carciofi di stagione, in un trionfo di sapori primaverili.
Carciofi e Calzoni “Mbuttunati”
I carciofi assumono un ruolo centrale nella Pasqua cilentana, declinati in preparazioni che ne esaltano la versatilità. Vengono stufati con patate, creando un contorno confortante e saporito, oppure trasformati in prelibati carciofi “mbuttunati”. In quest’ultima preparazione, il cuore del carciofo viene farcito con un impasto fragrante di mollica di pane, prezzemolo fresco, aglio profumato e tocchetti di pancetta saporita, per poi essere cotti lentamente sotto la cenere, un metodo di cottura ancestrale che conferisce loro un sapore inconfondibile. Un altro piatto che rievoca le antiche tradizioni contadine è il calzone ripieno di erbe selvatiche. Cardi, cicorie e bietole, raccolte nei campi primaverili, diventano il ricco ripieno di una torta salata rustica e genuina, un vero omaggio alla biodiversità del territorio.
La pastiera cilentana
Impossibile parlare della Pasqua nel Cilento senza menzionare la pastiera, la regina indiscussa della tavola festiva. Questa torta dal profumo inebriante di grano cotto e crema pasticcera rappresenta il dolce simbolo della Pasqua. Nella sua variante cilentana, a volte arricchita con l’aggiunta di orzo perlato, la pastiera custodisce un equilibrio perfetto tra la fragranza della frolla e la cremosità del ripieno, un connubio di sapori che evoca la dolcezza della rinascita e della speranza. Ogni famiglia cilentana custodisce gelosamente la propria ricetta, tramandata di madre in figlia, rendendo ogni pastiera un pezzo unico della tradizione.
Pizze Rustiche e Capretto al Forno
Il banchetto pasquale cilentano è un vero e proprio tripudio di sapori che spaziano dal dolce al salato. Le pizze di grano e di riso, con la loro consistenza rustica e il sapore autentico, affiancano la “pizza chiena”, una specialità ricca e sostanziosa. Quest’ultima si presenta in diverse varianti: una farcita con un assortimento di salumi e formaggi locali, l’altra con un ripieno cremoso di riso, uova fresche e cacio. La “pizza chiena” è un vero capolavoro di sapori e decorazioni, con la sua superficie ornata da albume montato e croccanti granelli di zucchero, oltre alle immancabili palmette di pasta che richiamano la simbologia pasquale.
Per gli amanti della carne, il capretto ripieno al forno rappresenta un piatto sontuoso e irrinunciabile. La sua preparazione, che richiede tempo e cura, e la lenta cottura a fuoco dolce, esaltano la tenerezza della carne e la ricchezza del ripieno, spesso a base di erbe aromatiche e spezie locali.