Partito Comunista Italiano: amministrazione Conte e un bilancio con la Città

Appello di Giovanni Setaro agli uomini liberi ed alle forze politiche di questa città affinché il voto torni ad essere strumento democratico e cancelli una politica che non può più contraddistinguere la nostra città

Di Silvana Scocozza

Appello di Giovanni Setaro agli uomini liberi ed alle forze politiche di questa città affinché il voto torni ad essere strumento democratico e cancelli una politica che non può più contraddistinguere la nostra Città.

Ribadito: noi mai con il PD

Annamaria Paesano, le promesse fatte preludevano ad un cambiamento che la città non ha nemmeno percepito. È imbarazzante a quasi 16 mesi di governo non avere risultati concreti se non grandi proclami su contenitori ancora da riempire.

I 3 punti cardine per rimettere davvero in moto la città sono ancora fermi al palo: macchina comunale (ancora non pervenuta), sicurezza (interventi sulla sicurezza pubblica ma nessuna traccia di interventi sulla sicurezza urbana) e politiche sociali (continuamente svilite, ancor più dai tempi biblici dettati soprattutto dalle spartizioni per la nascita dell’AS).

Ecco il progetto politico

Attendiamo ancora un progetto politico globale ed omogeneo per la città: l’incapacità di vedere il territorio come un tutt’uno che deve rispondere ad una pianificazione globale denuncia che manca un’elaborazione ed è evidente che mancano dati, informazioni su questa città.

Il grande salto era gestire l’ordinario mentre si programmava la «Eboli che sarà»: attendere fondi, aperture di cantieri, riqualificazioni non può voler dire ritrovarsi oggi una città buia, sporca, mal tenuta e molto poco mantenuta dove le periferie sono sempre più distanti dal centro ed il centro assume sempre più le sembianze di una periferia, nel senso più denigratorio del termine.

I grandi proclami sulla sicurezza, sull’azienda speciale, sul piano triennale delle opere pubbliche, sul PUC, la celebrazione dell’ordinario come cosa straordinaria, altro non sono che propaganda se non entrano nel merito, se restano indirizzi generali, se mirano al recupero di beni senza proposte innovative che guardino al medio e lungo termine nell’ottica di un rilancio della città.

La nota stampa

I grandi progetti che stanno prendendo vita sul nostro territorio, che lo trasformeranno senza tener conto delle sue vocazioni, che lo chiuderanno precludendo ogni possibile sviluppo futuro non cadono dall’alto e se anche non ci fossero margini per cambiare le sorti del nostro territorio è ora che vadano impugnate le battaglie, con la città e a difesa del territorio e per lanciare un messaggio chiaro: non siamo solo il bacino di voti utile al governatore De Luca. Temi come la sanità e la bretella impongono coraggio, scelte nette e chiare.

Anche qui, nessuna proposta innovativa o coraggiosa che sappia (o almeno provi) contrastare quanto accadrà: la delibera adottata sulla bretella è debole quando invece di questa ipotetica apertura dell’Anas e di Alfieri si sarebbe almeno potuto provare a farli diventare un autogol.

Quante occasioni ha questa amministrazione per risvegliare il senso di appartenenza e di coesione di questa città! Quante ne ha e quante ne spreca! La loro azione amministrativa non ha nulla di politico: malgrado ostenti impegno, dialogo è sciatta perché incurante delle sorti di questa città.

Eboli non ha più tempo e a loro non resta altra possibilità se non quella, lo abbiamo già detto, di chiedere scusa e mettersi a lavorare.

Lanciata la raccolta firme contro la riforma dell’art. V per dire No all’autonomia differenziata».

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