Palmieri accusa: Lavori anomali nella Comunità Montana Alburni

Comunità Montana Alburni ed il “gioco del cartellone”, Palmieri (FI): “Chiedo chiarezza”

Di Ernesto Rocco

Negli ultimi giorni, sarebbero emerse delle stranezze nei lavori svolti dalla Comunità Montana Alburni sul territorio di Roscigno. Lo segnala il sindaco del centro alburnino Pino Palmieri. “Operai impegnati prima a fotografare pezzi di terra di pochi metri, dove c’era da sfalciare l’erba; successivamente veniva installato un cartellone da cantiere e nuovamente fotografato quel pezzo di terra con questo cartellone”

L’anomalia segnalata dal primo cittadino, quindi, sarebbe che il cartellone subito dopo veniva rimosso e riconsegnato ad operai forestali che andavano via con un mezzo della Comunità Montana.

 “Risulta molto strana questa procedura, dal momento che un cantiere della Comunità montana dovrebbe iniziare un lavoro e terminarlo dopo giorni, invece stiamo assistendo a cantieri di una velocità inaudita: dopo mezz’ora gli operai vanno via, rimuovono il tabellone per poi andare non si sa dove.Ma l’anomalia è che subito dopo, il cartellone viene rimosso e riconsegnato ad operai forestali che se ne vanno con un mezzo della Comunità Montana”, sostiene palmieri.

Mancanza di trasparenza?

La questione solleva un interrogativo: “ma in un territorio dove c’è un’amministrazione comunale si deve essere messi al corrente di quanto accade oppure tutto avviene all’insaputa delle stesse amministrazioni? Credo sia un tema da approfondire per capire cosa stia succedendo, visto che i vertici della Comunità montana Alburni hanno ritenuto opportuno non notiziare, in questo caso l’amministrazione comunale di Roscigno e non so se altri sindaci, di questa procedura”, asserisce il sindaco alburnino.  

Chiarimenti sul modus operandi

Di qui la richiesta: “mi farò carico di chiedere delucidazioni sul modus operandi che si sta adottando in questi giorni. Gli operai hanno bisogno di essere stabilizzati ed utilizzati, dando la dignità che spetta ad un lavoratore, e non di essere trattati da servi sciocchi”.

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