Palinuro, Molo dei Francesi nel degrado e inaccessibile alle persona con disabilità. C’è l’esposto

L'approdo risalente agli anni '50 nel degrado. Christian Durso, che da anni si batte per i diritti delle persone con disabilità, presenta esposto

Di Ernesto Rocco

Il Molo dei Francesi, a Palinuro, versa nel degrado, nonostante le promesse di interventi fatte negli anni scorsi. Se la parte finale già nel 2019 è crollata sotto l’azione del mare, ora si segnalano criticità anche in altri punti dell’approdo, come l’assenza della pavimentazione.

A denunciare la situazione è Christian Durso che da anni si batte per il riconoscimento dei diritti delle persone con difficoltà motorie. Per lui, costretto su una sedia a rotelle, l’accesso allo storico molo è impossibile nelle condizioni in cui versa.
Di qui la scelta di presentare un esposto alla Capitaneria di Porto, alla Prefettura di Salerno e alla Corte dei Conti.

Molo dei francesi, la promosse di finanziamenti

Per il Molo dei Francesi , nel 2021, veniva annunciato un contributo all’allora amministrazione Stanziola da parte della Comunità Montana. Nello stesso anno vennero garantiti fondi anche dal Ministero dell’Interno per la progettazione degli interventi di sistemazioni dell’infrastruttura risalente agli anni ’50. Eppure da allora nessuna novità.

«Sono sempre qui a denunciare ciò che non va e che dovrebbe essere diverso – dice Durso – il Molo dei Francesi è nel più totale degrado. Ci sono ferri arrugginiti che spuntano, buche, travi. Insomma, incuria e degrado la fanno da padroni. Lo storico molo era da tempo chiuso ed è stato recentemente oggetto di lavori. Di tali interventi poco o nulla è dato sapere – aggiunge – non sappiamo se nono terminati o se sono ancora in corso, ma fatto sta che la situazione non è di certo delle migliori e che il pericolo effettivo c’è per i pedoni, per i disabili e per gli utenti in generale, chiunque essi siano».

L’approdo del Club Med

Il molo dei francesi rappresenta uno dei simboli rimasti del club Mediterranèe, realizzato a Palinuro sul finire degli anni ’50.

La società scelse quel posto poiché giudicato “il luogo più bello e imprevisto delle coste mediterranee”. Vennero quindi affittati i terreni e realizzati dei tukul in legno e paglia.

Negli anni ’80 la multinazionale del turismo lasciò definitivamente la Campania. Lì, dove sorgevano le strutture che avevano attirato negli anni migliaia di turisti da tutto il mondo, si iniziarono a costruire abitazioni e villette e poco o nulla rimase a ricordare il Club Med. Uno dei simboli rimasto intatto era proprio il molo.

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