Palangaro nell’area marina protetta di Santa Maria di Castellabate. Scatta il sequestro

Disposto il sequestro per la violazione sia del regolamento dell'Area Marina Protetta che delle norme nazionali sulla pesca

Di Ernesto Rocco

Il personale della Guardia Costiera di Agropoli, diretto dal Tenente di Vascello Alessio Manca, ha effettuato un’attività di pattugliamento finalizzata al contrasto dell’attività di pesca all’interno dell’area marina protetta di Santa Maria di Castellabate. Durante la missione, è stato individuato e sequestrato uno strumento da pesca di tipo “palangaro” lungo circa 100 metri.

Violazione delle normative ambientali

L’utilizzo di questo strumento da pesca rappresenta una violazione sia del regolamento dell’Area Marina Protetta che delle pertinenti normative nazionali e comunitarie finalizzate alla tutela delle risorse ittiche. Inoltre, il palangaro non era correttamente segnalato, costituendo quindi un pericolo per la navigazione e le altre attività marittime.

Attività di polizia marittima per garantire la sicurezza

L’operazione è stata posta in essere sotto il coordinamento della Capitaneria di Porto di Salerno e rientra nella costante e ampia attività di monitoraggio e contrasto di eventuali condotte illecite. L’obiettivo principale è garantire la sicurezza di tutti i fruitori del mare, tutelare l’ambiente marino costiero e sostenere lo sfruttamento sostenibile della risorsa ittica.

Grazie all’azione della Guardia Costiera, l’area marina protetta di Santa Maria di Castellabate è più sicura per la navigazione e per le attività marittime.

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