Ottati punta alla valorizzazione del patrimonio orafo con il progetto “i tesori del Parco”

I beni oggetto di interesse del progetto che insistono sul territorio comunale sono quelli presenti nella chiesa di San Biagio

Di Antonio Pagano

Il Comune di Ottati, guidato dal sindaco Elio Guadagno, ha aderito al protocollo d’intesa per la realizzazione del progetto “I Tesori del Parco” che punta alla valorizzazione del patrimonio orafo materiale e immateriale, di interesse culturale, di appartenenza pubblica e privata, insistente nell’area del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Il progetto

Il progetto, proposto da Sara Cammarosano, ha come obiettivo generale quello di rafforzare la competitività e l’attrattività territoriale attraverso la valorizzazione di una risorsa endogena, sottoutilizzata e dal grande potere differenziante, costituta dal patrimonio orano di interesse culturale diffuso nell’Area PNCVDA ed espressione anche dei suoi valori UNESCO.  

Tale obiettivo generale si articola in una serie di obiettivi specifici ed azioni e, sinteticamente, si estrinsecano in una serie di azioni di divulgazione della conoscenza del patrimonio culturale come la realizzazione di pannelli descrittivi/divulgativi presso i siti aderenti all’iniziativa, pop up da banco reception, sito web in italiano e in inglese della rete dei “tesori del parco”, video promozionali.

La proponente è risultata beneficiaria di un cofinanziamento da parte della Regione Campania per la realizzazione del progetto de “I Tesori del Parco”. Le parti del Protocollo sono, oltre al proponente e al Comune di Ottati, anche l’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, il Comune di Pollica, il Comune dl Roccagloriosa, la Provincia di Salerno e altri comuni in via di definizione.

I beni di Ottati interessati dal progetto

I beni oggetto di interesse del progetto che insistono nel territorio comunale sono in via principale quelli beni presenti nella chiesa di San Biagio, vale a dire gioielli, monili e ornamenti rappresentati nei dipinti, argenti vari tra cui il braccio reliquiario e la statua di San Biagio.

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