Ospedale San Luca di Vallo della Lucania: il Nursind contesta il piano di riorganizzazione dei posti letto

«I cittadini e i lavoratori non sono numeri», rabbia della Nursind per la riorganizzazione dell'ospedale "San Luca" di Vallo della Lucania

Di Ernesto Rocco

Forte preoccupazione e dissenso da parte del Nursind Salerno per il piano di riorganizzazione dei posti letto del presidio ospedaliero “San Luca” di Vallo della Lucania, presentato ieri dal direttore sanitario Adriano De Vita. Il sindacato contesta la decisione di ridurre l’offerta sanitaria, definendola “irresponsabile e dannosa per la comunità”, specie in vista dell’imminente emergenza estiva.

La scelta e i motivi della contestazione

Tuttavia, il Nursind respinge questa impostazione: “Riteniamo che diminuire ulteriormente i posti letto sia un errore grave, soprattutto in un momento così delicato. Il personale del San Luca è già oberato di lavoro e non può sopportare ulteriori carichi. Aumentare le ore straordinarie non è una soluzione e mette a rischio la qualità dell’assistenza ai pazienti.

I calcoli della direzione sanitaria, secondo il sindacato basati unicamente sul numero di posti letto e non sulle reali attività svolte, avrebbero portato a una distribuzione inadeguata del personale, con una grave carenza di operatori socio sanitari (Oss) non presa in considerazione.

“È inaccettabile che le criticità da noi sollevate vengano riconosciute solo ora dalla direzione,” dichiarano i vertici del Nursind Salerno. “Serve un cambio di rotta che ponga al centro la salute dei cittadini e il benessere dei lavoratori. Chiediamo un dialogo aperto e costruttivo con l’Asl Salerno per definire il numero corretto di operatori necessari al San Luca.”

Le proposta della Nursind

Il Nursind propone soluzioni alternative: spostare il personale in sovrannumero da altre strutture dell’Asl Salerno al presidio di Vallo della Lucania; assumere più infermieri e Oss; rivedere i criteri di riorganizzazione, basandoli sulle reali attività svolte nel presidio.

“I cittadini e i lavoratori non sono numeri,” concludono i rappresentanti del sindacato. “Garantire un’assistenza sanitaria di qualità e accessibile a tutti è un diritto fondamentale che non può essere messo in discussione.”

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