La CISL FP di Salerno interviene con fermezza nell’ormai routinaria e cattiva gestione dei ricoveri in barella nei reparti di Nefrologia – dove un dipendente ha effettuato 36 ore lavorative in 4 giorni alternandosi tra turni notturni e sulle 12 ore – Gastroenterologia, Medicina, Neurologia, Chirurgia, Urologia e Ortopedia dell’ospedale Umberto Primo di Nocera Inferiore. In una nota a firma congiunta del Segretario Aziendale Ferrara Vincenzo e del Coordinatore Area Nord Andrea Pastore al Direttore Sanitario Aziendale dell’ASL di Salerno, la CISL FP ha riportato nello specifico le criticità, troppe volte segnalate che purtroppo continuano ad avvenire con consuetudine quotidiana e che interessano più reparti del presidio.
Le dichiarazioni
È ora – dichiara il Segretario Provinciale Alfonso Della Porta- di dire basta ai pazienti ricoverati in barella per carenza di posti letto. Si tratta di una situazione non più tollerabile che genera seri rischi per i pazienti, tra cui sicurezza e privacy, e per gli operatori per il conseguente rischio da stress da lavoro-correlato, dal quale ne deriva una riduzione della qualità assistenziale. Da segnalare inoltre anche il rischio professionale derivante da possibili cadute dei pazienti. Episodi che destano una comprensibile preoccupazione – a parere del sindacato – tra gli Operatori che con spirito di sacrificio e abnegazione svolgono nonostante tutto il loro dovere, continuando a garantire il servizio ai pazienti che quotidianamente fanno accesso in una delle strutture che copre un ampio bacino d’utenza.
È necessario – prosegue Della Porta- che la direzione sanitaria aziendale provveda, mettendo mano ad una situazione che ormai gli è sfuggita dalle priorità. Riteniamo intollerabile che nel terzo millennio la situazione dei ricoveri in barella oltre che persistente è divenuta anche cronica. È essenziale che i malati possano essere assistiti nei reparti e non parcheggiati, perché è intollerabile e indignitoso, per i pazienti e per gli operatori che allo stato non operano più con serenità nello svolgimento della loro professione. Tutto questo con il benestare della Direzione Sanitaria, a cui chiediamo un intervento autorevole ed immediato. Se le misure idonee richieste non verranno attuate prontamente la CISL FP sarà costretta ad attivare le prerogative sindacali del caso affinché si possano tutelare i degenti e il personale sanitario.