La FP CGIL Salerno ha lanciato un grido d’allarme sulle condizioni dell’ospedale di Eboli, denunciando il depotenziamento di servizi cruciali e il rischio di privatizzazione del centralino telefonico. In una nota indirizzata ai vertici dell’ASL Salerno e al sindaco di Eboli, il sindacato ha richiesto un incontro urgente per discutere del futuro del presidio ospedaliero.
Depotenziamento della Biologia Molecolare e del Centralino Telefonico
La CGIL denuncia il progressivo smantellamento di servizi essenziali, a partire dalla Biologia Molecolare, già declassata da unità dipartimentale a semplice. A ciò si aggiunge la preoccupazione per il centralino telefonico, cuore pulsante dell’emergenza ospedaliera, che sarebbe destinato a subire una riorganizzazione con riduzione del personale e esternalizzazione del servizio.
Le preoccupazioni dei lavoratori
I lavoratori del presidio ospedaliero esprimono forte preoccupazione per le comunicazioni non ufficiali che preannunciano tali cambiamenti. La CGIL sottolinea che le decisioni sono state prese senza coinvolgere le parti sociali, violando le normative vigenti e creando un clima di incertezza tra il personale.
Le richieste del sindacato
La CGIL chiede un confronto immediato con i vertici dell’ASL per fare chiarezza sul futuro dell’ospedale di Eboli. Il sindacato chiede che venga garantito il funzionamento a pieno regime del centralino, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e che venga potenziata la Biologia Molecolare, ripristinando le attività di eccellenza necessarie per la diagnosi e la cura di patologie complesse.
Un appello alla cittadinanza
La CGIL lancia un appello alla cittadinanza e alle istituzioni locali affinché si mobilitino per difendere l’ospedale di Eboli, presidio fondamentale per la salute dei cittadini del territorio.