Ospedale di Agropoli, nuova stangata. Chiude anche il reparto covid, resta solo Medicina

Stop alle attività covid, chiude il reparto. All'ospedale di Agropoli resterà un reparto di medicina generale con 10 posti letto

Di Ernesto Rocco

Per l’ospedale di Agropoli un nuovo ridimensionamento. Con la fine dell’emergenza covid, infatti, è all’orizzonte la chiusura del reparto che per circa quattro anni ha ospitato i pazienti colpiti dal virus. Insieme ad Agropoli chiuderà anche il reparto dell’ospedale di Scafati, benché all’interno delle strutture siano ancora ricoverati pazienti. Questi verranno trasferiti in altre strutture: l’Asl Salerno, infatti, ha previsto l’attivazione all’interno degli altri presidi della provincia di postazioni apposite per i pazienti covid.

Ospedale di Agropoli, le polemiche

Una notizia, questa, passata inosservata e nel silenzio della politica ma che ora sta provocando le prime reazioni.

«Come consigliere comunale, con gli altri colleghi della minoranza abbiamo già sventato la realizzazione della casa di comunità fuori dall’ospedale, ora restiamo in attesa di un programma di riqualificazione del nostro presidio, realtà irrinunciabile per il territorio», ha detto il consigliere comunale Elvira Serra, da sempre attenta alla questione del nosocomio.

Il futuro

Purtroppo al momento da parte dell’azienda sanitaria non sembrano essere in preventivo programmi di rilancio e potenziamento della struttura, almeno nell’immediato, se non la conferma di dieci posti letto di medicina generale che, in caso di smantellamento del reparto covid, non avrebbero comunque a disposizione cardiologia e terapia intensiva.

«La sanità è in sofferenza per mancanza di personale e vocazione dei reparti – prosegue Serra – sapevamo che l’emergenza covid sarebbe finita ora è necessario garantire un servizio importantissimo per i cittadini come la sanità».

Quale sarà il futuro dell’ospedale non è ancora chiaro. Lo stop alle attività covid potrebbero esserci già a fine settimana. Dal presidio era arrivata anche la proposta per attivare un Umaca (Unità Manipolazione Chemioterapici Antiblastici) dove diluire i farmaci per i pazienti oncologici, riducendo così i tempi di trasporto da Pagani. La richiesta, però, non sarebbe stata accolta.

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