Ospedale di Agropoli, Italia del Meridione: «Solo una scatola vuota»

Contestate le scelte dell'Asl: «Ulteriori costi da sostenere per tenere in piedi servizi non accessibili all'esterno»

Di Ernesto Rocco

Continua ad essere oggetto di discussione, ormai principalmente politica, la questione dell’ospedale civile di Agropoli. Ora è l’Italia del Meridione a dire la sua, sostenendo la necessità di restituire il presidio ospedaliero alla cittadinanza dopo la dismissione del reparto covid. «Nonostante le promesse politiche mai supportate da atti esecutivi e la prevista riconversione da Centro Covid, solo per Agropoli non sono stati riattivati il Punto di Primo Soccorso e il reparto medicina da 20 posti letto, assegnati precedentemente ad Agropoli». Così hanno fatto sapere dal Dipartimento Sanità del Partito.

Le accuse di Italia del Meridione

Dal partito etichettano come un tentativo di gettare fumo negli occhi l’attivazione di «un reparto di riabilitazione – lungodegenza da 20 posti letto, già previsto al P.O. San Luca e mai attivato (qualcuno dice per mancanza di spazio), fermo restando che, pur non essendoci il reparto era stato già incaricato il Direttore dello stesso da circa cinque anni. In definitiva si è inutilmente attesa per il 01/06/2023 la riattivazione di Agropoli così strutturata: punto di Primo Soccorso (Psaut), per interventi in codice bianco e codice verde, fermo restando che le ambulanze non possono essere destinate ad Agropoli; reparto Medicina da 20 posti letto; nuovo reparto di lungodegenza-riabilitazione, ma ad oggi non sono ancora stati identificati i medici che presteranno servizio nel predetto reparto, in quanto non ancora identificati, compreso il responsabile della struttura di lungodegenza-riabilitazione».

L’ospedale di Agropoli una scatola vuota

«La cosa che deve far riflettere è rappresentata dagli ulteriori costi da sostenere per tenere in piedi dei servizi sanitari, non accessibili dall’esterno ma creati solo per continuare a mantenere la scritta “P.O. Agropoli” che di fatto è una scatola vuota. Questa è la sanità dello sperpero e dei disservizi che non piace a Italia del Meridione e soprattutto ai cittadini», concludono da l’Italia del Meridione.

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