Una porta sbattuta in faccia al sud della provincia. È forte il malcontento tra i medici cilentani, esclusi dalle dinamiche elettorali per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Salerno.
Le polemiche post elezioni
Le elezioni in corso stanno alimentando tensioni e proteste tra gli iscritti, che denunciano la chiusura dell’unica lista presentata, considerata poco rappresentativa delle istanze dei territori periferici e del Cilento.
Una decisione, quella di escludere voci critiche, che appare agli occhi di molti come un ennesimo schiaffo a un’area già emarginata dalla leadership provinciale.
“È un malcontento che serpeggia e potrebbe presto tradursi in una forma di ‘governo ombra’ – avverte Gigetto Di Gregorio, presidente di una cooperativa medica – un organismo capace di sorvegliare su decisioni discutibili e talvolta avventurose”.
L’accusa è chiara: un Ordine sempre più chiuso, distante dai problemi delle periferie e insensibile alle difficoltà dei medici cilentani. “Sono loro a sostenere ospedali e territori dimenticati, caricandosi sulle spalle il peso di una sanità pubblica in crisi. Eppure, sono sistematicamente ignorati e lasciati soli” – continua Di Gregorio.
Le critiche al “cerchio magico” che ruota attorno alla leadership dell’Ordine non si limitano a semplici rimostranze: si parla di un sistema che non accetta il dissenso e che tende a escludere chi non si allinea. Ma i medici non ci stanno: “Non permetteremo che si giochi sulle nostre spalle. Saremo pronti a far sentire la nostra voce e a difendere la dignità di una categoria troppo spesso ostaggio di giochi di potere”.
Il Cilento reclama il suo spazio, chiedendo maggiore equità e una rappresentanza che riconosca l’importanza strategica delle aree interne. La sfida ora si sposta sul terreno della mobilitazione, per evitare che l’ennesima porta venga chiusa davanti a chi già opera in condizioni difficili e spesso al limite.