Droga, truffe corruzione: maxi operazione nel Vallo di Diano di Carabinieri e Guardia di Finanza

23 le persone coinvolte, sequestrati beni per 100mila euro. Accusata di corruzione anche una guardia penitenziaria

Di Federica Pistone
Droga, truffe corruzione: maxi operazione nel Vallo di Diano di Carabinieri e Guardia di Finanza

Operazione dei Carabinieri, Finanza a Sala Consilina coordinata dalla Procura di Potenza: droga, truffe all’Inps e corruzione.
Un’attività investigativa complessa, coordinata dalla Procura di Potenza e condotta in sinergia con i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Potenza e i Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina, sotto la guida del capitano Veronica Pastori, ha portato a numerosi arresti legati principalmente a reati di droga.

L’attività investigativa

Su indicazione della DDA di Potenza, è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di diversi indagati, ritenuti membri di un’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e coinvolti in ulteriori vicende delittuose relative a reati contro la pubblica amministrazione e il patrimonio.

Per l’esecuzione dell’ordinanza sono stati mobilitati circa cento militari delle due Forze di Polizia, supportati da unità cinofile, interessando 23 soggetti sospettati di reati nell’area del Vallo di Diano (Sala Consilina e Padula) e nel capoluogo lucano.

Questi individui sono destinatari di diverse misure cautelari, che includono arresti in carcere, arresti domiciliari, obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria e divieto di esercitare uffici direttivi in enti giuridici. Durante l’operazione sono state effettuate numerose perquisizioni e si è proceduto al sequestro preventivo di beni per un valore di circa 100 mila euro.

Dagli indizi emersi, risulta che il salese Luigi Terruzzi avrebbe ricoperto un ruolo centrale nell’attività criminosa, continuando a gestire la sua operatività anche durante il periodo di detenzione presso la Casa Circondariale “Santoro” di Potenza. Terruzzi avrebbe ricevuto supporto dai familiari, tra cui Christian Terruzzi, e dell’appoggio di Pietro Paladino, tutti originari di Sala Consilina.

Le accuse

Le indagini hanno rivelato che l’organizzazione criminale era attiva nell’acquisto e nella vendita di sostanze stupefacenti, principalmente mediante la figura di Paladino e attraverso una rete ramificata di spacciatori, tra cui Toni Chirichella. È importante notare che nel corso delle indagini è stato sequestrato un carico di 2 chili di hashish, suddiviso in ventuno “panetti”, accuratamente nascosti in un’area remota di campagna.

Sono emersi anche casi di corruzione da parte di Raffaele Campanella, un agente di Polizia Penitenziaria in servizio presso l’Istituto Circondariale di Potenza, il quale avrebbe ricevuto beni e utilità in cambio di illeciti favori in ambito carcerario.

In aggiunta, è stata rilevata la creazione di numerose società intestate a prestanome o a meri amministratori formali per eludere le normative relative alle misure di prevenzione patrimoniale.

Queste imprese erano in realtà gestite dai componenti della famiglia Terruzzi, i quali, a causa dei loro precedenti penali, erano soggetti a controlli patrimoniali. Sono inoltre emerse sospette truffe aggravate ai danni dell’I.N.P.S. realizzate tramite le predette società, attraverso assunzioni fittizie. Le indagini hanno dimostrato che spesso i “lavoratori assunti” erano in realtà detenuti o loro familiari, i quali ricevevano illegittimamente indennità e prestazioni dall’Inps, generando profitti illeciti.

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